Il Napoli ha lanciato un segnale forte al campionato e, al contrario di quanto afferma Mazzarri per contenere l’entusiasmo della piazza e della squadra, è un autorevole candidato per lo scudetto. Perché ha conservato non soltanto i campioni ma soprattutto lo spirito di un anno fa. È sempre il gruppo che non si arrende e sa sfruttare gli errori degli avversari. Sabato sera, quando il Cesena è rimasto in dieci per l’espulsione del difensore Benalouane, il Napoli ha attaccato con estrema decisione e lucidità, trovando i gol vittoria.
Mazzarri ha messo alle spalle il successo perché il perno della sua filosofia è guardare avanti. E per il Napoli il calendario è duro quanto affascinante. Ci sono due test che possono chiarirne ulteriormente le prospettive. Mercoledì la trasferta a Manchester per affrontare il City, rafforzato dallo sceicco Mansour con investimenti per 91 milioni. Domenica la prima grande sfida al San Paolo, dove arriva il Milan campione d’Italia. Centottanta minuti da vivere senza l’angoscia dell’esame di maturità ma con la voglia di giocarsela contro club più attrezzati tecnicamente e con un monte ingaggi molto più elevato, come ha sottolineato Mazzarri, mettendo a confronto gli stipendi dei suoi giocatori e quelli di altri cinque club italiani. Stipendi più alti, vittorie più probabili: è una «regola» che il Napoli cercherà di sovvertire contro Manchester City e Milan per darsi un’ulteriore spinta.
Nella notte di Cesena non s’è visto un gol di Cavani, che molto bene ha abituato i napoletani. Ha bisogno di un po’ di tempo (e quindi di un po’ di pazienza altrui) per raggiungere la migliore condizione fisica ed essere nuovamente implacabile nelle aree avversarie. Intanto, non si risparmia: si batte in attacco, dà una mano ai centrocampisti e ai difensori. Ci mette il cuore, dato che le gambe ancora non lo sorreggono fino in fondo. Dopo l’intensa e brillantissima prima stagione con il Napoli, c’è stato l’impegno in Coppa America (con infortunio per il Matador, schierato in finale dal ct dell’Uruguay per onore di firma). Le sfide con City e Milan possono far accendere la scintilla per Edy.
È stato, intanto, opportuno il richiamo fatto da Mazzarri ai difensori perché le incertezze sul gol di Guana (il centrocampista del Cesena non è né Aguero né Ibrahimovic) sono state incomprensibili. L’infortunio di Britos ha complicato i piani del tecnico: al momento, Aronica e Fideleff non sembrano in grado di reggere il peso del ruolo di centrale sinistro fino al rientro dell’uruguaiano. C’è un ottimo Campagnaro – assist su rimessa laterale per Lavezzi e gol del raddoppio al Manuzzi – e c’è un promettente Fernandez, però manca l’alternativa a Cannavaro, a cui non farebbero bene gli straordinari.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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