Il Mattino – Ancelotti ed il turnover, Koulibaly l’unico intoccabile

L’orologio della stagione del Napoli ha contano fino ad oggi 900 giri di lancette. Novecento sono i minuti che sono nelle gambe di solo uno dei giocatori presenti nella rosa di Carlo Ancelotti. È Kalidou Koulibaly l’unico azzurro ad aver giocato sempre. Non solo in tutte le partite, ma anche in tutti i minuti. Non si è mai fermato. Non si è mai riposato e mai è stato sostituito. Questo perché per l’allenatore azzurro è il punto fermissimo della difesa del Napoli.
All’inizio non sono state tutte rose e fiori perché il Napoli ha incassato 6 reti nelle prime tre partite. Un bilancio da incubo per un reparto arretrato che nell’ultimo anno della gestione Sarri aveva avuto un miglioramento dal punto di vista del rendimento davvero eccezionale. Ospina o Karnezis nessuna differenza, perché a ballare era tutto il reparto. Poi la repentina inversione di tendenza. A partire dalla Champions, dove il Napoli in due gare (Stella Rossa e Liverpool) ha saputo tenere la porta blindata. Poi il miglioramento in campionato dove sono arrivati tre clean sheet con Fiorentina, Parma e Sassuolo. E Koulibaly? Sempre presente, sempre al fianco dei compagni per mettere la porta sotto chiave. Nessuna differenza se il partner era Albiol o Maksimovic. Sì, perché dopo l’infortunio di Chiriches in nazionale, sono rimasti solo loro tre come centrali a disposizione di Ancelotti. È anche per questo che Carletto ha cercato di ruotare Albiol e Maksimovic lasciando Kalidou come unico punto fermo.