Il Mattino – Ancelotti contro Inzaghi, sfida tra grandi amici: ma l’ex rossonero si gioca la panchina

L’incrocio è un amarcord in salsa pallonara. Napoli-Bologna significa anche il faccia a faccia tra Carlo Ancelotti e Filippo Inzaghi. Da giocatore, SuperPippo ha regalato, con una doppietta, la Champions League nel 2007 al Milan allenato da Carletto, nella magica notte di Atene. Ma non solo. I due hanno viaggiato a braccetto dal 1999 al 2009, tra Juventus (2 anni) e Milan; proprio in rossonero hanno vinto tutto: due Champions, uno scudetto, una Coppa Italia, una SuperCoppa italiana, una Coppa del mondo per club. Senza dimenticare anche la notte da incubo del 2005 ad Istanbul, quella della clamorosa rimonta del Liverpool dal 3-0 al 3-3. Ma gli amori sono così, fatti di gioie e dolori.
Oggi il l’allenatore rossoblù, al cospetto del suo mentore, va a caccia di un blitz al San Paolo che possa calmare le acque e riportare il sereno circa le voci di esonero. «Incontrare Carlo sarà una grande emozione. È un grande uomo, abbiamo un legame forte e bello, abbiamo sempre avuto un rapporto stupendo, però, stavolta spero di dargli un dispiacere. In fondo, con tutti i piaceri che gli ho fatto in carriera». Inzaghi cerca punti e ossigeno. «Non ho mai pensato all’esonero. Io guardo avanti. Parlo tutti i giorni con la società e non mi sento un allenatore in bilico. Quello che sta facendo il Bologna non basta, ma le colpe sono di tutti e dobbiamo rimboccarci le maniche per capire cosa non abbiamo fatto di giusto e ripartire. Le responsabilità dobbiamo prendercele tutti. In campo ci manca la scintilla». Di sicuro se la giocherà a viso aperto, perché anche un pareggio potrebbe non bastare a Super Pippo per salvare la panchina ed essere sicuro del posto con l’inizio del nuovo anno.