Altro che Higuain o l’infortunato Milik. Numeri alla mano il giocatore che manca maggiormente al Napoli è Raul Albiol, uno dei leader silenziosi dello spogliatoio, uno dei giocatori più esperti, di certo il baluardo della difesa di Maurizio Sarri. E anche col Crotone il difensore spagnolo potrebbe non farcela. Non può essere un caso che senza di lui il Napoli ha sbandato paurosamente, subendo gol a grappoli e perdendo le sue certezze difensive. Le cifre parlano chiaro: Albiol si è infortunato all’11’ di gioco di Napoli-Benfica, subendo una contrattura muscolare al bicipite femorale della coscia sinistra nel tentativo di fermare l’esterno sinistro lusitano Grimaldo. Sino a quel punto gli azzurri avevano subito 6 gol in 6 partite con Albiol in campo, migliorando la media con due nelle quattro partite disputate prima dell’incontro di Champions. Dal momento della sua uscita nell’incontro del 28 settembre scorso, gli azzurri hanno incassato 9 gol in quasi 4 partite, per una media di 2.25 reti a match. O anche un gol preso ogni 41′, 9 in 374′ senza di lui. In particolare sono arrivati i due gol subiti col Benfica, la rete di Petagna con l’Atalanta sino ai due tris subiti con Roma e Besiktas, addirittura al San Paolo. Tanti gol incassati anche in modo discutibile che hanno provocato le tre sconfitte consecutive, maturate senza Albiol. Il recupero dello spagnolo sarà una delle priorità di Sarri nelle prossime partite. Dopo alcuni giorni di stop il calciatore sembra essere clinicamente guarito ma avverte ancora qualche fastidio, come evidenziato nell’alternanza tra allenamenti con il gruppo e sedute differenziate. E’ evidente l’intento del Napoli di non rischiare Albiol e per questo motivo la sua presenza a Crotone è ancora in dubbio. La crisi attuale potrebbe indurre Sarri e il suo staff a rischiarlo, semprechè lo stesso Raul se la senta. L’assenza di Albiol si è fatta sentire non solo per le sue qualità individuali di difensore dal fisico imponente, dall’ottimo colpo di testa e dal discreto senso dell’anticipo. Raul, 31 anni compiuti lo scorso 4 settembre, è la guida della difesa, colui che detta i tempi dell’applicazione del fuorigioco, il calciatore deputato a tenere alta la linea difensiva ma anche il primo a far ripartire l’azione. In più è il partner ideale di Koulibaly, perché ne guida i movimenti deresponsabilizzandolo nella costruzione del gioco. Insomma Albiol, che più di qualche volta con Benitez e nei primissimi giorni dell’era Sarri era apparso l’ombra del difensore importante visto con le maglie di Valencia e Real Madrid, è diventato un perno imprescindibile della retroguardia del Napoli. Non è un caso che De Laurentiis e il ds Giuntoli abbiano lavorato a fondo quest’estate per rinnovargli il contratto in scadenza nel 2017. Le sirene spagnole, specie quelle del suo Valencia, lo hanno tentato varie volte sino a fine agosto, ma il Napoli lo ha sempre considerato incedibile (a meno di offerte clamorose). Il rinnovo sino al 2020 dello scorso 23 settembre, con opzione per il quarto anno (sino al 2021), ovvero quando Raul avrà 36 anni, è stata la dimostrazione della considerazione che il Napoli ha di questo giocatore. Possibile che il Valencia lo cerchi ancora nel 2017, anche perché la famiglia di Albiol (la moglie Alicia Roig e le due figlie) spinge per tornare in Spagna. Raul è uno dei riferimenti di Sari anche perché ne è stato anche uno dei manifesti della splendida stagione scorsa, visto che si è messo, professionalmente, in discussione modificando a 30 anni il suo modo di difendere, assecondando con umiltà le lezioni del tecnico. Ed ora, dopo 144 presenze e 2 gol in azzurro, è tempo che torni a prendere il comando della retroguardia, condizioni fisiche permettendo. Il Napoli ha decisamente bisogno di lui. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
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