È la prima sfida scudetto dell’anno.
«Questa partita arriva molto presto, non saremo nelle condizioni migliori perché abbiamo tanti giocatori fuori per infortunio. Tra un mese e mezzo sarebbe stato un altro discorso».
Massimiliano Allegri, l’allenatore del Milan campione d’Italia, si prepara alla notte del San Paolo. Ha perso una sola partita su otto contro gli azzurri, quand’era alla guida della Spal nella serie C1. Nel Napoli ha giocato per un brevissimo periodo.
«L’anno della retrocessione in serie B con quattordici punti, era il ’98. Esperienza sofferta sotto l’aspetto calcistico, molto interessante sotto quello umano».
Il ritorno del club ad alti livelli, addirittura sul palcoscenico più bello, lo ha rallegrato.
Visto il Napoli a Manchester? Ha sfiorato la vittoria contro una squadra che vale quasi mezzo miliardo di euro.
«Visto, certo. Ottima prestazione, la squadra non ha accusato l’effetto per l’esordio in Champions, peraltro su un campo molto difficile perché il City recita un ruolo da protagonista in Premier. Il Napoli sta proseguendo sulla strada intrapresa un anno fa, quando si portato ai vertici. Ha forte personalità e spiccate qualità tecniche, come conferma il terzo posto nello scorso campionato. E poi dal mercato sono arrivati gli uomini giusti».
I pareggi del Milan in casa del Barcellona campione d’Europa e del Napoli sul campo degli assi del City sono un importante segnale lanciato all’Europa.
«Si sta delegittimando il calcio italiano e non capisco perché. I risultati arrivano a dispetto di polemiche francamente eccessive. È vero che siamo un po’ indietro rispetto a Barcellona e Real Madrid, i club più forti al mondo, però questo, come dice il dottor Galliani, dipende dal budget: le cifre sono completamente differenti rispetto a quelli messi in campo dalle italiane. Ma il nostro calcio non è da buttare».
Mazzarri vince con il gioco all’italiana: a Manchester la difesa è stata di ferro e il contropiede si è rivelato micidiale.
«Storia e cultura di un Paese non si cambiano in un anno o dieci. L’Italia ha caratteristiche differenti rispettoall’Inghilterra e alla Spagna e ha vinto quattro volte i Mondiali: i risultati contano. Adesso va forte la Spagna, che si è laureata nel giro di ventiquattro mesi campione d’Europa e campione del mondo, tuttavia per vincere ha atteso ottant’anni. Per questo certi discorsi sul calcio italiano mi fanno sorridere».
L’allenatore del Napoli ha ricordato che il Milan, impegnato martedì in Champions, avrà un giorno di riposo in più rispetto alla sua squadra.
«Nello scorso campionato sembrava che Mazzarri volesse scegliere l’arbitro per Milan-Napoli, adesso tira fuori il discorso del giorno in più… In Europa si gioca o il martedì o il mercoledì, è questo il regolamento. Altrimenti avrebbe potuto fare Mazzarri il calendario di campionato e Champions».
Si capisce che voi due, anche se parlate lo stesso dialetto, non potreste andare a cena insieme.
«Sabato, dopo la partita di Cesena, Mazzarri avrebbe potuto mostrarsi bello e tranquillo perché ha aperto il campionato con una vittoria in trasferta, invece di pensare al Milan e al giorno in più di riposo. È alla prima esperienza in Champions, come me un anno fa. Si abituerà anche lui. Io auguro al Napoli di restare su questi livelli».
Che giudizio dà del suo collega?
«Dovunque è andato, Mazzarri ha fatto grandi cose. Da quando è a Napoli, fa cose grandissime. Riesce a trarre il massimo dai giocatori».
Il Napoli è stato indicato come prima rivale del Milan per lo scudetto: giudizio condivisibile?
«Le probabilità della squadra di lottare per il titolo sono molto alte. Il Milan, da campione in carica, dovrebbe partire come favorito rispetto alle altre. Ma sappiamo quanto difficile è il campionato ed è giusto riconoscere i meriti del Napoli, che ha conservato la sua fisionomia e ha migliorato l’organico».
Il Milan avrebbe voluto uno dei gioielli di De Laurentiis: era Hamsik «Mister X», prima del rifiuto del presidente del Napoli e dell’arrivo di Aquilani.
«Ancora quel discorso… In estate, durante un programma televisivo, mi fecero una domanda sull’obiettivo di mercato del Milan e io risposi con ironia. «Mister X» era un giochino… Hamsik è un giocatore che ha fatto benissimo nello scorso campionato. Come Cavani e Lavezzi, attaccanti che hanno ampi margini di miglioramento».
Al San Paolo domenica sera è già in palio un pezzo di scudetto?
«Siamo alla seconda partita, è presto per certi discorsi. Potremo capire più in là quanto sarà stata importante questa partita. Il Milan sta bene sotto l’aspetto mentale, come dimostrano le partite con Lazio e Barcellona. Ma ci sono assenze pesanti: Ibrahimovic, Robinho, Ambrosini, Boateng, Gattuso, Flamini. Ovviamente ho massima fiducia in coloro che scenderanno in campo».
Di fronte avrà una squadra caricata dal pareggio a Manchester e dalla sua gente.
«Il Napoli ha confermato la sua forza contro il City. È stato compatto e ha saputo superare i momenti di difficoltà. Positiva la prestazione dei tre reparti: la difesa ha retto bene all’urto delle punte, attenti i centrocampisti e pericolosi gli attaccanti».
Al primo anno da allenatore del Milan, ha centrato lo scudetto. Stavolta punta alla Champions, il grande sogno di Berlusconi?
«Non è possibile fare una scelta perché sono differenti le competizioni. Il campionato si vince con l’equilibrio perché dura mesi. La Champions, a un certo punto, diventa una sfida da dentro o fuori, quindi possono contare più fattori, anche qualche coincidenza fortunata».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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