Si riparte dal terzo posto e da un mercato importante. Si riparte con l’entusiasmo a mille dell’ambiente e da Cesena dove l’anno scorso il Napoli mise a segno una delle sue belle imprese in trasferta. Ma Mazzarri frena di brutto.
«La prima partita è un rebus per tutti. Il Cesena è un’ottima squadra e c’è l’incognita del campo: loro sono avvantaggiati a giocare sul sintetico. L’anno scorso qui ha perso il Milan che ha poi vinto lo scudetto».
Il tecnico frena sull’esordio e più in generale sul campionato:
«Napoli al secondo posto nella griglia scudetto? Per me la classifica degli ingaggi è quella che dà la griglia di partenza. Noi proveremo a ripeterci e fare ancora di più perchè incarna il nostro spirito. Però mi sembra troppo che ora tutti dicano che il Napoli è la prima antagonista di Milan o Inter. Si può lavorare a livello tecnico, di motivazioni. Il Napoli si è rinforzato ma si sono rinforzate anche le altre. Non si può pensare che lo straordinario diventi ordinario».
Mazzarri fa capire che nella formazione ci sarà una novità: gli indizi portano ad Hamsik in panchina e a Santana favorito su Pandev.
«Devo tenere presente il cumulo di partite e posso pensare di far riposare qualcuno che era più titolare di altri. C’è la Champions, poi il Milan e ho giocatori che hanno disputato con le nazionali due partite consecutive».
Il decalogo di comportamento chiesto da De Laurentiis, Mazzarri lo conferma:
«È bene che venga la società a parlare sulle regole e sui comportamenti. Se paghiamo per delle sciocchezze poi ci mancheranno dei punti come l’anno scorso».
Alza i toni solo per rispondere a Sacchi che ha definito il suo calcio poco adatto per l’Europa:
«Quello che dice Sacchi lascia il tempo che trova, da tanti anni è fuori dal giro, non fa testo. A me interessa molto di più quello che quello dice Prandelli, che ci ha definiti una delle migliori squadre. Il Milan di venti anni fa che guidava Sacchi ha vinto in Europa perchè c’erano Van Basten e gli altri campioni, non per il modulo».
Poi torna sul Napoli e rafforza il concetto di restare con i piedi per terra:
«Abbiamo fatto sognare la gente, giusto che si entusiasmi per la Champions. Ma noi dobbiamo essere equilibrati. Se non dovessimo ripeterci come l’anno scorso non ci sarebbe niente di male, l’importante è non fare danni. In Europa puoi giocare bene e perdere 3-2 e magari vai fuori da una competizione dove sei tornato dopo ventuno anni».
Napoli con più alternative, soprattutto a centrocampo:
«Mi aspetto che si rifaccia il calcio dell’anno scorso con interpreti diversi. A centrocampo è andato via Pazienza che ha disputato due anni straordinari e sono arrivati tre giocatori bravi. Inler è costato tanto? Se una squadra va in Champions può spendere di più di un’altra. Tra le prime quattro e le altre la differenza a livello di ingaggi è esagerata. Sono soddisfatto del nostro mercato per i nostri parametri: speriamo che succeda quello dell’anno scorso ma è una speranza. Affrontiamo ogni partita come una finale, il nostro spirito non deve cambiare, così sarà difficile batterci per tutte».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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