E’ stata una rovente estate per il calcio. Forti tensioni tra presidenti e giocatori (sfociate nel rinvio della prima giornata di campionato), come tra presidenti (di club) e presidenti (della Federazione e della Lega). De Laurentiis è un estimatore di Abete, il numero uno della Figc, però non gli ha risparmiato critiche. Venerdì scorso, durante un intervento a Sky Sport 24, il presidente del Napoli ha parlato anche del «format» del campionato di serie A, con una riduzione delle attuali 20 squadre.
«Abbiamo proposto migliaia di volte ad Abete di portare la A da 20 squadre a 18, per poi scendere a 16. Un campionato senza retrocessioni, espressione di tutte le realtà nazionali, e una B che possa avere le «cantere» delle migliori squadre italiane e delle realtà provinciali, sul modello spagnolo. Senza retrocessioni ma con l´obbligo di pagare delle penalità per le ultime piazzate».
Tra i progetti del produttore ci sono anche un campionato femminile di alto livello (anche questo sarebbe stato illustrato ad Abete) e un viaggio in Cina, probabilmente tra dicembre e gennaio, per studiare accordi commerciali mirati a rendere più forte il marchio Napoli. La missione era stata annunciata da De Laurentiis durante il ritiro precampionato di Dimaro ed è stata confermata dopo la vittoria sul Milan.
L’eventuale nuovo «format» del campionato, però, non dipende da Abete, ma deve essere discusso e approvato dalla Lega di serie A per essere sottoposto al consiglio della Federcalcio. Il 16 luglio 2010 in via Allegri è stata costituita la commissione per la riforma dei campionati, coordinata da Macalli, presidente della Lega Pro. La Lega di serie A non ha mai nominato i propri rappresentanti all’interno della commissione. Il 26 luglio scorso Macalli ha ultimato il proprio lavoro e Abete, non avendo ricevuto alcuna segnalazione da Milano, ha inviato una lettera al presidente della Lega di serie A, Beretta, affinché chiarisse se i club erano ufficialmente intenzionati a una revisione del «format», al di là delle dichiarazioni di alcuni dirigenti, De Laurentiis compreso. In via Allegri non è arrivata alcuna risposta da parte di Beretta sull’argomento. Dovrebbe quindi partire dalla Lega la proposta – vincolante per la Federcalcio, secondo statuto – per la riforma del campionato, come è ad esempio accaduto per il torneo di Seconda divisione.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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