Una fatica arrivare lassù, sul gradino più alto del mondo. I supplementari contro la Germania, i supplementari e i rigori contro la Francia. «Quella con i tedeschi fu la partita più bella», ricorda Cristian Zaccardo, difensore del Parma.
Addirittura? Meglio la semifinale della finale.
«Più coinvolgente sotto tutti i punti di vista. Perché giocavamo davanti ai padroni di casa, lo stadio pieno, tanta entusiasmo da parte dei tedeschi e quindi tanta pressione. Avevamo tutti contro, eppure fummo bravi e determinati».
Soffriste fino al termine del secondo supplementare: al 119’ il gol di Grosso e al 120’ quello di Del Piero.
«Un ricordo di quella notte? Proprio l’esplosione di felicità di Grosso. Fare un gol in una semifinale mondiale, contro la Germania, gli provocò una reazione incredibile. Correva, urlava… E chi lo dimentica Fabio quella notte?».
Poi arrivò la finale.
«Ma era già diverso, perché sentivamo di aver superato un ostacolo difficile, il più difficile. Giocavamo contro la Francia, era la finale mondiale, ma sentivamo che il sogno di alzare la Coppa al cielo poteva diventare realtà».
Si fanno analogie tra il gruppo di Lippi e quello di Prandelli: lei che ne pensa?
«Ricordo che anche nel 2006 partimmo tra le polemiche. Era scoppiata Calciopoli, si facevano tanti discorsi intorno alla Nazionale. Stavolta c’è stato il calcioscommesse, un giocatore non è stato convocato per gli Europei, insomma i segnali sono stati simili. Sei anni fa, la compattezza del gruppo funzionò e mi sembra che funzioni anche adesso».
Due nazionali vincenti.
«Vista la prestazione offerta dall’Italia nel quarto contro gli inglesi, dico che sul piano del gioco questa Nazionale si fa preferire a quella di sei anni fa. Il nostro era un gran bel gruppo, la squadra di Prandelli propone un calcio più esaltante rispetto ad allora».
Oggi come ieri c’è Buffon: non smette di fare miracoli.
«Gigi è super, continua a dimostrarlo. La Nazionale ha ottimi difensori e infatti incassa pochi gol. E poi segnano a rotazione, un altro elemento che avvicina questa Italia quella del 2006».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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