Il tecnico del Napoli:
«Sì, questa è davvero la partita più importante. Una tappa fondamentale del nostro cammino. Sappiamo bene che non ci sono margini di errore, tipo quelli commessi contro il Catania, perchè non ci sarà più tempo di recuperare un eventuale passo falso». Mazzarri prepara Bologna come la finale delle finali, al «Dall’Ara» gli azzurri avranno il match ball. «Troveremo la squadra più in forma del momento, nel girone di ritorno dopo Juve, Milan e Napoli proprio il Bologna è la squadra che ha conquistato più punti. Pioli sta facendo bene, ha disposto la squadra con lo stesso nostro modulo e questo ci rende orgogliosi perchè siamo stati i precursori della difesa a tre. E poi ci sono sono valori tecnici importanti come Di Vaio, Diamanti e Acquafresca. Siamo artefici del nostro destino ma calendario alla mano è favorita l’Udinese». Scaramanzia alla base delle dichiarazioni di Mazzarri. «In 33 anni di calcio ho visto che non c’è mai nulla di scontato. I bilanci facciamoli dopo il Siena per quanto riguarda il campionato e dopo la Juve per analizzare la stagione nella sua globalità. Comunque vada è una grande stagione».
Le scelte. Confermatissimo Pandev, ancora panchina per Lavezzi. «Confermerò la squadra che mi ha dato garanzie e ha centrato tre vittorie che potevano essere quattro. Se si vuole crescere bisogna acquisire una certa mentalità. Possono esserci giocatori importantissimi in panchina quando c’è un top player come Pandev in attacco che tra l’altro attraversa un ottimo momento di forma e contro il Palermo è stato il migliore con Hamsik e Cavani. Sono contento che il Pocho scalpiti per entrare. In partite del genere anche i tre cambi possono risultare decisivi». Stavolta è un Mazzarri senza veli, la formazione praticamente l’annuncia. «In difesa Campagnaro non ce la, non voglio rischiarlo in vista delle altre due gare. Grava non è al massimo e anche lui potrà essere importante a partita in corso. Partiamo con Aronica centrale, un ruolo che ha già ricoperto bene, Cannavaro spostato leggermente sulla destra e Britos che dopo tanti problemi finalmente è in forma».
Mazzarri chiama a raccolta i tifosi, ribadisce il concetto già espresso a metà settimana. «Vorrei che si creasse un clima come se giocassimo in casa, i tifosi devono spingerci in questa gara cruciale e vorrei si sentisse il calore del San Paolo anche se siamo in trasferta». Le scelte di tutto l’anno, il tecnico spiega cosa l’ha spinto a puntare in maniera particolare su 14-15 giocatori. «Valuto la condizione di chi schiero nella gara precedente. Se chi ha giocato è al settanta per cento ma chi potrebbe sostituirlo può arrivare al massimo al cinquanta io confermo comunque il titolare. Dipende da quello che ho a disposizione. In attacco è stata fatta una scelta precisa puntando su un top player come Pandev pronto a partire alla pari con gli altri».
La vicenda Delio Rossi. «Sono schieratissimo con Delio Rossi anche se il gesto come ha detto lui non è stato bello. Come pagano gli allenatori quando sbagliano è ora che ci siano regole più ferree a tutela dei tecnici. Ogni cambio è diventato occasione per mandare a quel paese un allenatore. A volte una frase può far più male di uno schiaffo. Serve più rispetto, anche verso il compagno che entra. È venuta l’ora che ci si riunisca: il calcio è uno spaccato della società, quando ero giocatore diventavo rosso davanti all’allenatore, oggi rispondono tutti, non conta la differenza d’età». Appello raccolto a distanza. «Questi ragazzotti di vent’anni danno anche giudizi tecnici. Se c’è qualcosa da discutere si fa dopo la partita», il parere di Reja. La pensa allo stesso modo Allegri: «Serve più educazione: non si tratta di allenatori e giocatori, ma di uomini e ragazzi». «Che gli allenatori siano sottoposti a stress è vero. Probabilmente oggi sono più stressati quei cittadini che non riescono ad andare avanti perchè cassaintegrati o perchè hanno perso il lavoro», il parere di Ulivieri, presidente degli allenatori.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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