Stessa porta, da ex Cavani ha segnato tre gol al Palermo. Non ha esultato, in segno di rispetto per i vecchi tifosi, anzi lo ha fatto alla sua maniera: le mani al cielo, un omaggio al Signore. Poi la mano destra sul petto e la sinistra alzata per salutare la curva Nord che lo ha profondamente amato. Il Matador si è poi concesso all’abbraccio dei compagni, in particolare di Vargas. Lui, campione vero, sa incoraggiare i più giovani. Prima della partita ha caricato il nuovo partner Insigne, dopo il 3-0 ha fatto i complimenti al cileno perché aveva avviato l’azione con un lancio a Maggio. «È stata una grande vittoria, questo è un grande gruppo», ha detto Cavani ai vecchi amici palermitani incrociati negli spogliatoi della Favorita, lo stadio che è stato il suo regno fino al 2010, quando De Laurentiis presentò un’offerta irresistibile a Zamparini.
Sessantotto gol con la maglia del Napoli, Edinson ha aperto questa stagione con una rete alla Juve nella sfida per la Supercoppa a Pechino e un’altra al Palermo. Si sorprese, negli spogliatoi dell’Old Trafford di Manchester dopo il debutto olimpico dell’Uruguay, quando seppe che il Napoli avrebbe giocato la prima di campionato alla Favorita. «Davvero? Non è una partita come le altre». Non lo è stata, infatti. Cavani è in palla, non ha avvertito il peso della fatica supplementare (peraltro durata tre partite) ai Giochi olimpici e si è presentato in grande spolvero. E, dopo la Fiorentina, volerà a Montevideo perché lo attendono due partite con la Celeste per le qualificazioni ai Mondiali di Rio de Janeiro: l’obiettivo è qualificarsi e, se possibile, migliorare il quarto posto del 2010.
Ma a tutto questo il Matador penserà dopo. Ha altro da fare in questi giorni. Domani, salvo rinvii, ci sarà l’incontro con il presidente De Laurentiis per approfondire il discorso sul prolungamento del contratto, con sostanzioso aumento di stipendio. Cavani ha studiato la proposta del Napoli con i due procuratori che lo hanno accompagnato anche a Palermo, Anellucci e Triulzi. Il segnale lanciato giovedì dalle stanze di Castelvolturno è quello di un accordo, anche se deve essere definita l’eventuale clausola rescissoria. Cavani non ha avuto mai dubbi sulla permanenza a Napoli. La sente come sua seconda casa. Due gol nelle prime due partite della stagione e avrebbe potuto segnarne un altro, se non avesse centrato la traversa al 42′ del primo tempo, con quel tiro di destro a botta sicura. Troppo sicura, evidentemente.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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