Roma e Napoli, storie che si intrecciano. Troppo vicine per ignorarsi, troppo distanti per soppiantarsi. La storia di due città che definire semplicemente “italiane” potrebbe essere riduttivo per ciò che hanno dato all’Europa e alla cultura occidentale. Ma questa settimana Roma-Napoli è anche la storia del calcio italiano, del vertice della Serie A, del riscatto del Centro-Sud “pallonaro”, dopo anni di dominio delle “strisciate” del Nord. Roma – Napoli è tifo, passione, calore, lotta tra due delle tifoserie più calde del vecchio continente. Tanti, troppi temi, nascono da questo incrocio. Scavando tra i molteplici argomenti c’è però un quadrilatero interessante, che parte da Praga, fino ad arrivare in Olanda, passando per Roma e Napoli ovviamente. Parliamo di Strootman e Mertens, i due ex Psv, ma anche dei discepoli di Zeman, ossia Florenzi e Insigne.
Insigne apparecchia, Florenzi insacca. In un San Paolo per pochi intimi, i due giovanotti confezionano il gol del momentaneo 1-1 tra Italia e Armenia. Venerdì sarà diverso, si troveranno contro. Non insieme a rappresentare i 22mila sugli spalti di Fuorigrotta, ma da avversari, nel pienone dell’Olimpico di Roma. Dove, davanti ad un tutto esaurito e a quasi un miliardo di telespettatori (De Laurentiis dixit), andrà in scena il primo scontro Scudetto del campionato. E Florenzi ed Insigne vorranno viverlo da protagonisti. Già Lorenzo Insigne, il pupillo di Zeman, il nuovo idolo di Napoli. Lo stesso tecnico boemo avrebbe fatto carte false pur di averlo a Roma lo scorso anno. E di fronte ad un Mazzarri per niente entusiasta del talento di Frattamaggiore, fu decisivo il veto del presidente De Laurentiis e la volontà di Lorenzo per far si che nascesse questa splendida favola in maglia azzurra. Ciò però non può in alcun modo cancellare gli evidenti meriti di Zeman per quanto riguarda la crescita tecnica e anche psicologica di Insigne. Se il numero 24 azzurro è passato dal fumoso giovane che faticava a trovare spazio nella Cavese ad essere pedina fondamentale nello scacchiere di Benitez, lo si deve soprattutto al tecnico boemo. Uno che con i giovani ci sa fare. Come dimostrato anche con Alessandro Florenzi, “romano de Roma” come si dice nella capitale. Da buon giocatore a Crotone a pedina fondamentale della Roma e in odore di nazionale. Sempre merito di Zeman, che non ci pensò due volte a dargli una maglia da titolare. Una maglia che non ha più abbandonato, neanche con l’avvento di Rudi Garcia, anzi. Il francese gli ha dato più disciplina tattica, spostandolo nel tridente d’attacco e rendendolo non a caso uno dei migliori giovani italiani. Entrambi si troveranno di fronte venerdì, dopo aver condiviso brevemente l’intermezzo delle nazionali. Per entrambi i mondiali brasiliani sono nel mirino. Un sogno da realizzare, sempre però dopo quello più importante: lo Scudetto con Napoli o Roma.
Dall’Italia passiamo all’Olanda. Roma-Napoli è anche l’incrocio tra due ex del Psv. Kevin Strootman e Dries Mertens. Il primo, che fu anche in odore di Napoli, si sta imponendo come uno dei migliori centrocampisti della Serie A. In breve tempo è riuscito a dare quel tocco in più di qualità che sembrava mancare al centrocampo giallorosso. Il secondo invece, con un po’ più di fatica, sta cercando di ritagliarsi il suo spazio a Napoli. Mertens, pagato 10 milioni, sembra soffrire la concorrenza di Callejon e Insigne, anche se nelle ultime uscite si è rivista l’ala implacabile che tanto aveva fatto bene in Eredivisie. Roma-Napoli sarà anche l’occasione per i due ex compagni di rincontrarsi. Magari un piccolo pensiero volerà a quando vincevano assieme in Olanda, mentre adesso sono uno di fronte all’altro, sperando che a fine anno almeno uno dei due potrà fregiarsi del titolo di campione d’Italia.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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