Gonzalo Higuain ieri ha riposato. Come d’altronde tutto il Napoli. Non ne può più. I tifosi si interrogano: cos’ha, l’argentino, da costringerlo a saltare la gara più prestigiosa e importante di questo avvio di stagione? Ha paura che l’affaticamento al flessore della coscia destra possa trasformarsi in qualcosa di peggio, dicono vicino a lui. Come, d’altronde, gli è già capitato la passata stagione, quando era al Real Madrid alla corte di Mourinho: un banale affaticamento muscolare che si è poi trasformato in uno stiramento e in più di un mese di stop (dall’11 novembre al 22 dicembre). Non ha niente di grave, è la diagnosi, ma la paura di farsi male sul serio gli ha impedito di essere in campo all’Emirates. «Se avessi potuto contrapporre al loro Özil il mio Higuain non so come sarebbe potuta finire. Al ritorno ci sarà da divertirsi», ha spiegato De Laurentiis.
Ma Benitez non ha potuto fare diversamente. Dinnanzi ai tentennamenti del Pipita, ai suoi «se» e ai suoi «ma» ha deciso di tenerlo prudentemente fuori dal match. La diagnosi medica, però, esclude qualsiasi vero guaio muscolare che fin da ora possa far dire che sarà out anche contro il Livorno. Sulla carta, sia lui che Raul Albiol potrebbero essere disponibili. Poi conta l’aspetto personale: c’è chi se la sente di più (come il difensore che ad ogni costo ha voluto giocare contro l’Arsenal), e chi di meno. Come l’argentino.
Ovvio, il timore evidente del Pipita è quello di una ricaduta in un momento fondamentale della stagione: anche perché dopo Livorno c’è la convocazione nella nazionale argentina che negli ultimi tempi lo vede protagonista e che contro il Paraguay potrebbe festeggiare la qualificazione ai Mondiali del 2014. In poche parole, Gonzalo ha tra le mani un biglietto per la Seleccion che andrà in Brasile. E non vuole correre il rischio di perderlo a causa di un altro più serio intoppo fisico che lo costringerebbe a non rispondere alla chiamata del ct dell’Argentina. Cosa che sarebbe auspicabile, anche per far riposare un po’ di più il muscolo affaticato. Inoltre c’è da tenere in conto che Pipita dovrebbe sobbarcarsi comunque i due viaggetti di andata e di ritorno. Ma non ditelo a Higuain, però: già è un tipo fumantino di suo, figurarsi se ascoltasse un’insinuazione simile. Al San Paolo, domenica, comunque, non si sa ancora se sarà in campo, Benitez deciderà con calma. Per lui come per Albiol. In fondo mancano ancora tre giorni per riflettere.
L’assenza di Gonzalo a Londra si è sentita. Eccome. Da quando è a Napoli le migliori partite degli azzurri sono coincise con le sue. È un uomo che fa cambiare passo negli ultimi trenta metri, un uomo che ha modificato il corso delle cose in casa Rafa. Altro che scarto del Real Madrid. Per questo ogni volta che non gioca, la sua assenza diventa un caso. Anche perché il dilemma sulle sue condizioni tiene in ansia tutti. «L’assenza di Higuain col Livorno? Benitez ha una rosa di 24 elementi, saprà sfruttarla al meglio per sopperire alla sua assenza», dice ancora il patron. Sul futuro in Champions. «Questo girone si gioca molto a tavolino, sul risultato degli altri. Un girone che somiglia alla spizzata pokeristica, è tutto da vedere», dice ottimistico De Laurentiis.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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