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Il legale di Iaquinta: “Condanna strana e anti-meridionalista”

Dichiarazioni rilasciate a Radio Crc

“Non è mai stato coinvolto in fatti come quelli oggetti del processo”. Raggiunto da Radio CRC, il legale di Vincenzo Iaquinta, l’avvocato Carlo Taormina, commenta la condanna dell’ex attaccante di Udinese e Juventus: “Si è trattato solo di una pistola che aveva lasciato nella sua abitazione e regolarmente denunziata come porto d’armi. Quando giocava nella Juve il padre ha spostato questa pistola dall’abitazione di Vincenzo alla sua. Voi sapete che dobbiamo indicare dove abbiamo un’arma e se cambiamo il posto indicare dove l’abbiamo. Questa è la colpa di Vincenzo, per cui il tribunale è stato davvero molto pesante. Cosa ha fatto il padre? L’ha messa solo in una cassaforte. Sto dicendo che Vincenzo non ha mai preso parte ad associazione a delinquere. La sua condanna è basata su questo episodio. Sto segnalando la stranezza di questa sentenza. Ogni volta gli avvocati degli imputati parlano ma non sono creduti, i fatti sono questi. Lui ha subito questa sentenza perché non ha comunicato questo episodio.

Come mai gli Iaquinta sono coinvolti in processo per ‘ndrangheta? Vincenzo è stato coinvolto perché quando arrestarono il padre, trovarono questa pistola. Per quanto riguarda il padre le rappresento che la Corte di Cassazione annullò la sentenza per mancanza d’indizi. Infatti tutto quello che è accaduto durante il dibattimento non ha potuto accertare la presenza di qualcosa che avesse potuto coinvolgere in un’associazione. È una sentenza strana e anti-meridionalista. Perché voi dovete sapere che la zona di Reggiolo e Reggio Emilia è una zona in cui si sono trasferiti alcuni calabresi da Cutro. Questa gente si è trasferita a Cutro tanti anni fa, ma lei sa che i vincoli tra calabresi sono molto forti e molte cose sono anche frutto di un fastidio che la comunità emiliana ha ricevuto per queste persone. Mi sembra di poter dire che si tratta di un’esasperazione della sentenza, ma sempre di esasperazione si tratta. Da avvocato se le dico alcune cose che dimostrano l’innocenza di Iaquinta, voi giornalisti dite ‘visto che tutela gli interessi dell’imputato non bisogna credergli’. Io non posso che dire che Giuseppe Iaquinta è una persona che è stata ritenuta innocente e che strida con la decisione della Cassazione.

Inchiesta di Report sulla Juve? Guardi io ne ho seguito tante di queste vicende e le posso dire che queste storie di rapporti tra club e ultrà sono storie di sempre. Francamente ritengo di poter spezzare una lancia a favore della Juve, perché questa è gente che quando agisce non guarda in faccia a nessuno. Responsabilità oggettiva? Il ricatto è tutto lì. Purtroppo siccome in Italia le responsabilità personali è molto difficile individuarle, allora c’è questa cosa della responsabilità oggettiva che è qualcosa che ancora serpeggia e governa molto nelle discipline sportive specialmente nel calcio”

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