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Il ko di Verona dà l’addio ai sogni scudetto

Due errori di De Sanctis Cavani fallisce un rigore e la squadra non reagisce

Una sconfitta disastrosa, in tutti i sensi. Il Napoli perde l’imbattibilità dopo dieci partite e dà l’addio ai sogni scudetto. Una sconfitta questa di Verona che segna la stagione: la Juventus allunga al vertice in maniera definitiva. Ora c’è da pensare solo a difendere il secondo posto dagli assalti del Milan e delle altre pretendenti alla zona Champions. Ma per farlo bisogna ritrovare al più presto un briciolo di condizione. Inguardabili gli azzurri al Bentegodi, una prestazione tra le peggiori di tutta la stagione. Male tutti quanti, da De Sanctis a Cavani. Proprio il portiere e il bomber rappresentano l’emblema della sconfitta. De Sanctis ha spianato il successo del Chievo Verona con l’errore clamoroso sul secondo gol (42’ pt) di Thereau (ma ci sono sue responsabilità anche sul primo), Cavani ha tagliato definitivamente le speranze di rimonta facendosi parare il calcio di rigore da Puggioni (12’ st) che si era procurato lui stesso (trattenuta di Dainelli).
Una sconfitta di squadra però e non dei singoli. Contro il Chievo Verona, che si conferma squadra maledetta per gli azzurri al Bentegodi, falliscono tutti la partita. In difesa naufraga Rolando, il sostituto dello squalificato Cannavaro, il portoghese fa una fatica enorme a guidare la difesa a tre, non riesce ad accorciare la squadra e sbaglia anche la tattica del fuorigioco nell’azione del secondo gol di Thereau. A centrocampo Inler sbaglia praticamente tutto, regalando palla agli avversari a ogni appoggio, sulle fasce Maggio continua a essere la brutta copia dell’esterno che fu e dall’altro lato non fa molto meglio Zuniga. Steccano tutti, Hamsik che dovrebbe essere il faro della squadra, sembra passeggiare per il campo senza incidere mai. E quando lui non gira affonda tutto il Napoli. Insigne spreca l’ennesima occasione per dimostrare di essere un giocatore decisivo, un attaccante da Napoli. Squadrà giù di corda, atleticamente e moralmente. Tutte le difficoltà già emerse nelle ultime partite si sono riproposte in maniera più clamorosa contro la formazione di Corini. Il Napoli è incapace di segnare, si è spenta la luce innanzitutto a Cavani (a secco da sei partite in campionato) ma un po’ a tutti gli azzurri arrivano poco convinti sotto porta. Errori in fase di finalizzazione e non solo. Tutta la manovra in questa fase è poco fluida, il Napoli è imballato, non riesce ad azionare le sue armi migliori, la velocità e l’imprevedibilità nelle trame con le palla a terra. Stavolta però sono stati fatali anche gli errori in fase difensiva, soprattutto quelli di De Sanctis. Squadra smarrita in tutti i sensi che dovrà ritrovare in fretta autostima, convinzioni e condizione.
Squadra che conferma tutti i suoi limiti anche nel trovare il gol da palla inattiva, ben quattordici sono stati i calci d’angolo contro il Chievo ma di testa gli azzurri non l’hanno presa praticamente mai. Brutta sconfitta, la prima in campionato del 2013, sconfitta che arriva dopo tre mesi, l’ultima fu a metà dicembre al San Paolo contro il Bologna. Sconfitta pesantissima contro una squadra ben organizzata in fase difensiva, tenace nella fase di non possesso e esaltata dalle parate di Puggioni, decisivo non solo sul rigore ma anche nel primo tempo su Inler e nel finale ancora su Cavani. Napoli che paga ancora una volta l’approccio sbagliato al match. Invece della partenza a tutto gas c’è stata la solita partenza titubante e gli avversari hanno segnato al primo tiro in porta dopo dodici minuti: si sono ripetute le situazioni già vissute all’Olimpico contro la Lazio e al San Paolo contro la Juventus. Mazzarri parte con il modulo di sempre, la difesa a tre, ma non ha le risposte che si attendeva da Rolando e si nota già dai primi minuti la difficoltà di tenuta della linea difensiva. In avvio di ripresa, sotto di due gol, inserisce Dzemaili a centrocampo, toglie Gamberini e passa alla difesa a quattro. Una reazione del Napoli arriva ma alla fine gli azzurri non raccolgono nulla e il lungo possesso palla si rivela sterile. E alla fine arriva la sconfitta, la quarta stagionale, la più bruciante perchè spegne definitivamente i sogni scudetto.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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