«Basta paternali, la prossima volta chiedetemi solo della partita». Gigi Buffon, capitano della Nazionale e vicepresidente dell’Assocalciatori, entra nell’Aula Magna con la voglia di spaccare il suo mondo. Infuriato e nervoso, dichiara guerra ai media per gli scoop gonfiati ma il vero bersaglio sono i pm per i blitz annunciati. Si alza un muro a Coverciano: non è più, dopo 10 giorni di ritiro, l’Italia del sorriso, come la sognava Prandelli. Il portiere Juve difende il movimento, anche da chi all’interno lo sta infangando: per quei colleghi nessuna pietà. Protegge i bianconeri con i quali ha appena vinto lo scudetto, il tecnico Conte e il difensore Bonucci che partirà per Cracovia. Rafforza la convinzione «meglio due feriti che un morto» sui pari di fine stagione. «Non so se sarò chiamato, ditemelo voi. Fatemi sapere…» è la provocazione.
«Il nostro mondo non è né ipocrita, né moralista e né buonista – dice Buffon – ma la prima cosa da preservare è la democrazia e la libertà di opinione. Mi sono sempre preso la responsabilità di quello che dico: ecco perché non sopporto ramanzine da chi vive nel calcio da un millennio». Poi sulle indiscrezioni di avvisi di garanzia e arresti. «L’interessato lo sa sempre per ultimo. Questa è l’Italia. E voi lo sapete 3-4 mesi prima: uno va a parlare con i pm e voi avete il contenuto dieci minuti dopo, anzi cinque. É una vergogna. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino e noi dentro ci siamo accorti di niente. Non sapevamo. Bisogna evitare di spettacolarizzare…».
Poi torna sulla sua frase tanto criticata. «Non dico quello che volete voi, né spetta a voi dirmi quando è il caso di parlare. Interessa la polemica e qualcuno da mettere alla gogna. O sapere se interrogano Buffon, Criscito, Bonucci e Prandelli. È giusto fare distinzioni tra chi ha una atteggiamento antisportivo e chi un comportamento truffaldino avendo alle spalle un’associazione criminale. Le colpe possono essere molto gravi e molto relative, per questo Conte resterà il mio allenatore. Real e Bayern in Champions hanno smesso di giocare ai supplementari, volevano andare ai rigori: mandiamo la magistratura? Due squadre possono pareggiare per non retrocedere: se una perde, andate voi a spiegarlo ai 300 tifosi che uno si ritrova sotto casa. Che male c’è se salutiamo un ultrà. C’è comunque sempre qualcuno che lo fa avvicinare a noi… Dopo l’errore con il Lecce mi è arrivato un sms da un giornalista: “Sul web dicono che hai scommesso”. Se sei così tarato da pensare male, non so cosa dire. Sono solo offese. Come il caso Bonucci: non ha ricevuto niente, lo trattano come Criscito che ha un avviso di garanzia. Ho fiducia nei pm. La cosa peggiore è però speculare sulla vita delle persone». Il premier Monti vuole fermare il calcio: «L’85% dei calciatori, quelli onesti, rimarrebbero senza lavoro. Io, anche se non fossi stato in un grande club, non avrei fatto certe cose. Servono pene esemplari e severe, nei contratti vanno introdotte pesantissime penali e nella parte finale di un torneo vanno sospese le scommesse. Sono deluso, ma vado all’Europeo per vincerlo: se dovesse accadere non tiriamo fuori che le polemiche fanno bene: è un ritornello stucchevole che fa rabbrividire».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro