Il giorno più lungo, la notte più amara. Il Chelsea ribalta il risultato dell’andata e fila nei quarti di finale della Champions. Il Napoli torna a casa, eliminato allo Stamford Bridge. Decisivo il gol del difensore Ivanovic nel primo tempo supplementare che fissava il 4-1 degli inglesi. L’impresa è rimasta nella gola dei cinquemila napoletani urlanti allo Stamford Bridge. Il Chelsea ha colpito duramente. Il punteggio è pesante e forse immeritato per gli azzurri.
La pressione del Chelsea sui cross, sui calci d’angolo, sui calci piazzati ha messo in difficoltà la difesa del Napoli. I difensori azzurri si sono battuti allo spasimo, ma soccombevano nel gioco aereo. Il gol di Inler, un gran gol per l’1-2, apriva i cuori alla speranza. Ma alla lunga il Chelsea è stato superiore. L’esperienza dei suoi campioni, la fisicità, la determinazione degli inglesi hanno fatto la partita. Per lunghi tratti il Napoli non è riuscito a ripartire.
Di Matteo non è Villas-Boas e ha schierato una squadra prudente. Ha urlato ai due centrali della difesa di non staccarsi temendo il contropiede azzurro. Ha imposto a Essien di stare sempre davanti ai difensori. Lo slancio del Chelsea è venuto sulla destra con le continue proiezioni di Ivanovic e i raddoppi di Ramires. Il Napoli le ha sofferte. E il contropiede azzurro è stato arginato da un Chelsea più attento in difesa.
Per il Napoli cominciava bene. Squadra a testa alta e all’attacco. Un solo tiro del Chelsea nei primi venti minuti (5’ Sturridge controllato da De Sanctis). Ripetutamente a bersaglio Cavani, Lavezzi, Hamsik, persino Zuniga. Ma Cech era vigile. Il Chelsea controbatteva con foga, poi calava un po’. Ma arrivava il gol di Drogba (28’) su un lungo cross, veloce e teso, di Sturridge. Nel contrasto con l’ivoriano, Aronica aveva la peggio e Drogba poteva saettare in rete.
Non tutto era perduto anche se il possibile raddoppio degli inglesi toglieva molta serenità al Napoli, ma sarebbe bastato un gol per rimettere le cose a posto. Il Napoli, però, perdeva uno dei suoi punti di forza con l’uscita di Maggio (36’ pestone di Lampard all’azzurro, in campo Dossena). In ogni caso proprio Dossena sarebbe stato tra i migliori con cross molto invitanti, poi in peccato mortale provocando il rigore dell’1-3. Il Chelsea aveva pazienza, non si allungava per il raddoppio, era vigile in ogni zona del campo.
All’inizio della ripresa il raddoppio. Campagnaro regalava un corner agli inglesi e la battuta di Lampard dalla bandierina invitava al gol di testa Terry (47’), lesto a precedere Cavani e Campagnaro. Ora si faceva dura, il Napoli era fuori dalla Champions. Ma la squadra lottava, cercava il jolly di un gol che avrebbe complicato la vita agli inglesi. Le partenze di Lavezzi allarmavano sempre il Chelsea. Hamsik lottava e suggeriva. Cavani si spendeva anche in difesa. Il Napoli era vivo. Inler dominava a centrocampo. E quando è giunto il gol proprio di Inler (54’) i sogni si sono riaperti. Sul cross di Dossena, la difesa inglese rinviava e lo svizzero di collo pieno, dal limite, infilava in rete: 1-2, tutto tornava in gioco.
Se il Napoli era bravo a rubare palla, il Chelsea era superiore nel tenerla e nell’attaccare. Entrava Torres per Sturridge (63’) e gli inglesi venivano avanti col doppio centravanti, però Torres defilato a destra. De Sanctis compiva due miracoli salvando la porta da un improvviso tiro ravvicinato di Ivanovic (64’) e distendendosi in tuffo per sviare un tiro a giro di Drogba (65’). Se nel primo tempo il Napoli era stato più pericoloso, ora era il Chelsea che minacciava ripetutamente De Sanctis.
Su una scivolata di Cole, Zuniga puntava la rete di Cech, un’occasione d’oro, ma il colombiano con un tocco in più favoriva il salvataggio del portiere (70’). Poteva essere la svolta del match. Il Chelsea poco dopo arrivava al terzo gol su rigore (75’ mani in area di Dossena, penalty di Lampard). Ora i conti erano pari fra andata e ritorno. Il Napoli non era ancora spacciato.
Si andava ai supplementari con la speranza che i “pensionati” del Chelsea arrancassero. Il Napoli attaccava, senza molta lucidità, ma andava avanti. Di Matteo immetteva forze fresche (95’ Malouda per un deludente Mata, 98’ Bosingwa per Terry stremato). Un gol, bastava ancora un gol degli azzurri per rimanere in corsa nella Champions. Il Chelsea rimaneva raccolto scattando in contropiede. Il Napoli retrocedeva salvandosi con coraggio. Poi Ramires, a destra, incantava Dossena e Hamsik e riusciva a far filtrare la palla per Drogba sul lato sinistro dell’area azzurra. Il colosso africano, in girata, benché pressato, alzava il pallone spedendolo a centro-area. Qui in completa solitudine il difensore Ivanovic (una maledizione per la serata del Napoli) scaraventava in gol dal dischetto del rigore (105’). Buco della difesa azzurra e addio sogni di gloria. Entrava Pandev per Hamsik (106’), poi Vargas per Aronica (110’), ma le forze erano allo stremo. Generosamente il Napoli cercava il secondo gol che significava la qualificazione. Ma la difesa del Chelsea non mollava e l’imprecisione degli azzurri (stanchi) faceva il resto.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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