Manca un sospiro: otto giorni appena, poi sarà lista Champions (per il preliminare). Manca un battito di ciglia: e dunque sarà necessario, forse indispensabile, accelerare, per consentire a Benitez di avere una squadra al completo, quattro centrocampisti quattro su cui potersi ingegnare per creare il Napoli. Manca un sospirone, magari di sollievo, per aver certezze che qualcosa accada, che Fellaini (27) possa svincolarsi dagli impegni, liberarsi del Manchester United, scegliersi un campo, magari il san Paolo. E lui aspetta di capire, tra oggi e domani, se potrà partire, se ci saranno i presupposti per preparare le valigie e dare un senso a quell’incontro così “discreto” – nella hall di un grand hotel cinque stelle – con il ds d’una squadra che lo ha messo al centro delle proprie idee.
THE FIRST. Fellaini per cominciare, però facile non è, semmai il contrario: e l’ostacolo non è il (pur) sontuoso ingaggio, ma quei trentaquattro milioni di euro investiti dal Manchester United un anno fa. Il prestito oneroso è la proposta del Napoli, la controproposta è un ghigno, perché intanto Van Gaal ha espresso il desiderio di capire «cosa possano darmi i calciatori che ho a disposizione e dare loro la possibilità di mettersi in mostra». La rivoluzione, nella Manchester di Van Gaal, ha tempi altrettanto lunghi e ciò ch’è rimasto dell’era-Moyes son macerie: Fellaini fu il colpo ad effetto, che rischia di restare inghiottito dall’evoluzione del profeta olandese, dalla sua necessità di ribaltare il passato pure tatticamente. E allora, decide Van Gaal, in teoria, perché poi in pratica servirà sistemare l’uno di fronte all’altro il Napoli e il Manchester United e spingerli a trovare l’epicentro dei rispettivi desideri.
ORANGE. Il calcio estivo non è marginale, tutt’altro: in tribuna, al san Paolo, sono piombati Martin van Geel e Joris Van Benthem, rispettivamente manager e avvocato d’un Feyenoord con il quale recentemente s’è chiacchierato in maniera perlustrativa di Janmaat. Ma stavolta ad essere operativi sono gli olandesi, che vorrebbero avere una chance per Zapata: difficile, quasi impossibile. Però quel Clasie (23), fresco di mondiale, è un centrale di centrocampo, che ha dinamismo e geometrie, che vorrebbe pure andare a vivere un’esperienza altrove e che il Napoli ha seguito. Complicato, anzi improbabile.
Fonte: Corriere dello Sport
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