E chi ce l’ha un bomber ad orologeria del genere? Chi può contare su quella macchina da guerra che in ventiquattro partite ha messo assieme venticinque reti, spalmandole con giustezza ed esigenza? Chi ha un matador, che non s’industria nella propria professione solo quando vede il rosso? Si scrive Cavani e si pronuncia goleador, mestiere eseguito con perfezione praticamente chirurgia da un attaccante che segna (quasi) sempre e che quando non lo fa diviene notizia: è successo domenica scorsa, nel 3-0 del Napoli con il Palermo, e prima non accadeva da ben sette partite consecutive. Ci vuole un fisico bestiale per viaggiare a questi ritmi e Cavani ce l’ha: quest’anno, una “quaterna” all’Aik, una tripletta alla Lazio (persino con un rigore sbagliato) e sedici gol in campionato, che ne fanno il capocannoniere. E non basta: perché all’uruguaIano, un cannibale calcistico del Terzo Millennio, piace comandare sempre, tant’è vero che guida pure la classifica dei goleador d’Europa League. Ma non è finita: nella graduatoria all time, Careca è al quinto posto e dista “appena” cinque reti; e Altafini, quarto, è a sei gol. Zitto zitto, Cavani si è avvicinato pure a loro e però punta ancora più in alto, ovviamente a Diego: «Sono qui per scrivere pagine di storie che restino». Pensate voglia significare qualcosa di diverso?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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