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IL DUBBIO – Reina al primo forfait? Rafael scalpita

NAPOLI – Pepe Reina 49, Rafael 51. Le percentuali sono un campione rappresentativo di più fattori. Gli acciacchi di Reina, il provino decisivo di stamattina, i rischi da gestire e l’Arsenal che arriva. E nelle scelte incide. Dubbio numero 1, il portiere. Benitez riflette, valuta, forse la decisione l’ha già presa, eppure è tutta da confermare, metabolizzare, aggiornare. La differenza (percentuale) è tutta in quel numero 1 di probabilità, maglia e di fatto. Dietro la schiena, lo porta Rafael Cabral Barbosa, il titolare è però lui, Pepe Reina, il top player che nessuno immaginava, il leader dello spogliatoio, carisma e doti impressionanti. Interprete personalissimo e moderno del ruolo. Lui, il titolarissimo. Le ha giocate tutte e per intero fin qui, 1710 minuti totali più recupero. Champions e campionato, non ha mai mollato la presa. D’acciao. Il miglior portiere del campionato (per rendimento) insieme a De Sanctis. Quando dici il destino…

PROVINO – Reina in dubbio. Proverà fino all’ultimo. Forzerà, spingerà, ha però fastidio e con la Champions in vista, e l’Inter di Mazzarri dopo, i rischi vanno parati. Respinti. La fitta ai muscoli una cicatrice del passato. Si è infiammata, lo pizzica, lo tiene in apprensione. Nulla di imparabile, pardon preoccupante: gli esami di giovedì hanno escluso lesioni. Benitez (e il giocatore) deciderà nel ritiro di Castelvolturno. Pepe Reina il punto interrogativo. In ogni senso, in campo e anche e soprattutto di mercato. Il futuro è scritto in un contratto che è una minaccia. Prestito secco, solo quello, allora, a luglio scorso, si poteva strappare. Tornerà formalmente al Liverpool. E da lì poi chissà. Il Napoli ci proverà. Farà di tutto per riscattarlo. C’è però il Barcellona che lo lusinga. Lo aspetta. E lui, José Manuel Reina Paez detto Pepe, riflette. Al Barça è cresciuto. E allora dubbi su tutto. Gioca con l’Udinese? Difficile. Resta a Napoli? Complicato. Non impossibile però. Sennò, per oggi e per domani, ecco Rafael, pronto, “o goleiro”, quello ch’era “a muralha do Santos” e che adesso può diventare il muro del Napoli. Cinque milioni per strapparlo a Roma e Inter, contratto quinquennale. La prospettiva era di giocare ogni tanto, non l’ha ancora fatto. Classe ’90. Classe, tanta. Sicuro e talentuoso. Atleta di Cristo, studia scienze motorie. E’ un pararigori, usa una tecnica tutta sua: si muove lungo la linea di porta, sembra lasciare un angolo scoperto, poi si tuffa e spesso ci arriva. Si allenava con Neymar: insieme anno vinto una Libertadores.

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