Cinque anni di Napoli, undici di Juventus. Gran parte della luminosa e longeva carriera di Dino Zoff è trascorsa in queste due società. Un personaggio ideale per anticipare la super sfida di sabato prossimo quando le capolista del campionato si contenderanno il primato a Torino.
Il Napoli ha vinto la Coppa Italia, la Juventus la Supercoppa di Pechino: sabato sarà la bella?
«Forse no, ma sarà comunque un confronto che potrà dire molto sul reale valore delle squadre. In particolare servirà al Napoli per capire se davvero potrà lottare per scudetto».
Pensa che gli azzurri siano i veri rivali dei bianconeri?
«Sicuramente, perché hanno migliorato un organico già forte e collaudato. Juve e Napoli, già in estate, erano considerate le più forti del lotto, ora stanno solo confermando le previsioni. Però, per compiere il salto di qualità, la formazione di Mazzarri dovrà fare risultato a Torino. Questo aumenterebbe la consapevolezza in tutti i calciatori e farebbe lievitare le quotazioni della squadra. Ma i bianconeri hanno dimostrato di essere superiori».
La Juve è proprio imbattibile?
«Se non perde da quarantasei giornate ci saranno pure dei validi motivi. E’ un gruppo talmente solido e cementato che riesce a ottenere il massimo anche quando non è al massimo. Ma, nelle ultime partite, come quella di Firenze e all’esordio interno in Champions League, i bianconeri hanno evidenziato qualche difficoltà, rischiando pure di perdere. Personalmente non credo ci siano squadre imbattibili, quindi neanche la Juventus lo è».
Meglio Conte o Mazzarri?
«Conte ha svolto un lavoro straordinario, contribuendo in maniera decisiva alla conquista dello scudetto. La Juventus ha una sua precisa identità, si muove bene secondo schemi studiati e provati e anche quelli che giocano meno rendono come i titolari. Mazzarri ha svolto un ottimo lavoro, nei suoi tre anni napoletani, costruendo una formazione cresciuta di stagione in stagione. Adesso è pronta per il grande traguardo. Ma, se devo scegliere, scelgo Conte».
Prevede una sfida tattica?
«Forse solo all’inizio, ma nessuna delle due squadre ha una mentalità difensiva, nessuna punterà al pareggio. Mi aspetto una bella partita, giocata a viso aperto, nella quale entrambe faranno il possibile per vincere, anche rischiando qualcosa. La Juve dovrà fare molta attenzione al contropiede del Napoli, particolarmente pericoloso».
Cosa manca a Juventus e Napoli per diventare di grande livello internazionale?
«Un top player, che difficilmente arriverà per un fattore puramente economico. La Juventus sopperisce a questa carenza mandando in gol tanti calciatori. Mentre il Napoli dipende molto dai suoi elementi di maggior classe, attorno ai quali è stata costruita la squadra».
Chi vede principali protagonisti nella gara di sabato?
«Marchisio e Cavani. Il primo è un centrocampista che diventa spesso decisivo, perché conosce benissimo i tempi d’inserimento. L’uruguaiano è un attaccante difficile da marcare e un goleador fantastico».
Il campionato vivrà solo sul duello Juve-Napoli?
«Vedo la Lazio come terzo incomodo, con le qualità necessarie per dare loro fastidio. Il risultato di sabato all’Olimpico sarà importante anche per l’ottima squadra di Petkovic. Sia perché l’esame-Milan potrà pesare le ambizioni dei biancocelesti, sia perché potrebbero sfruttare l’esito della sfida torinese. La Lazio è matura per un posto in Champions».
Quanto incideranno le coppe?
«Di certo avranno il loro peso, come sempre. Il Napoli ha fatto già la sua scelta, convogliando le migliori risorse sul campionato. Personalmente non condivido questa linea, almeno adesso che siamo nella fase iniziale della stagione. Vedremo se avrà avuto ragione».
Cinque anni di Napoli: qual è il ricordo più bello?
«Quando, tornando al San Paolo con la Nazionale, la Curva mi dedicò uno striscione di cinquanta metri. Da calciatore ne conservo tanti, come tanti sono stati gli amici. Voglio citare la famosa lite tra Panzanato, Salvadore e Sivori. Ad ogni modo, quello dove ho giocato io, era un Napoli molto forte che spaventava la Juve anche a Torino».
E in maglia bianconera?
«Una clamorosa vittoria al San Paolo, che fece arrabbiare molto i napoletani».
Oltre tanti successi juventini, c’è pure un ricordo brutto?
«La Coppa dei Campioni persa ad Atene contro l’Amburgo, una macchia indelebile».
Qual è il suo pronostico per sabato?
«Dico sessanta per cento Juve, quaranta Napoli».
Fonte: Il Messaggero
La Redazion e
P.S.
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