Sono entrambi acciaccati ma sono i più ammirati e temuti dalla tifoseria avversaria. Saranno loro, Francesco Totti e Gonzalo Higuain, a lanciare la sfida d’attacco venerdì sera all’Olimpico tra l’imbattuta Roma e lo scoppiettante Napoli nel primo big match della stagione. Le due regine del centro-sud, che hanno costruito una supersquadra grazie a cessioni milionarie importando due tecnici stranieri di successo come Garcia e Benitez, non vogliono essere considerate solo sbiadite alternative alla favorita Juve.
LA STORIA – Il derby del Sole è da sempre un festival del gol tanto che in 84 anni gli 0-0 hanno intristito il pubblico solo 19 volte, e ce n’e stato uno solo negli ultimi 18 anni. A tanta grazia hanno contribuito attaccanti come Amadei, Da Costa, Pruzzo, Totti da un lato, Vinicio, Sivori, Maradona, Cavani dall’altro. Proprio l’uruguayano è stato l’ultimo (unico napoletano) di una serie di attaccanti che hanno lasciato il segno con una tripletta. Che non sia una sfida normale si capisce fin dalla prima gara, il 2-2 a campo Testaccio nel 1929, col giallo di un gol fantasma del Napoli con pallone che buca la rete che poi un raccattapalle si affretta a rammendare. L’anno dopo i primi successi delle due squadre, auspici Volk e Sallustro, miti degli anni ’30. Poi sostanziale equilibrio con fiammate romaniste (4-0 nel 1935 con tripletta di Guaita, uno dei leoni di Highbury; 5-1 nel 1941 con tris di Amadei sulla strada dello scudetto, e un 5-2 nel 1953 con gol ininfluente di Jeppson). A fine decennio il derby si infiamma con due successi esterni del Napoli (3-1 e 2-0 con zampata di Vinicio) che scatenano la reazione nell’amara Pasqua del 1959: 4-0 dopo 22′ e 8-0 finale con tris di Da Costa, un tracollo storico. Ma il Napoli rialza la testa: rimonta una tripletta di Manfredini nel 1963, infligge quattro ceffoni nel 1971 e poi la Roma non vince per 9 anni.
ANNI 80 – Perfino il dream team di Liedholm e Falcao subisce un 4-0 nel 1980 complici due autoreti. Le due squadre decollano: la Roma a cavallo dello scudetto centra 5 successi di fila, tra cui un 5-2 e un 5-1 in otto mesi nel 1983. Ma arriva il tempo di Maradona che nel 1987, anno dello scudetto, sigla il successo all’Olimpico, poi ecco il fattaccio del 25 ottobre: la Roma in vantaggio e con due uomini in più si fa raggiungere da Francini. La tensione gioca un brutto scherzo a Bagni che uscendo si rivolge alla Curva Sud col gesto dell’ombrello. È la fine del gemellaggio tra le due tifoserie.
ULTIMI TEMPI – Maradona trascina il Napoli al secondo scudetto nel 1990 grazie anche al 3-1 sulla Roma con una sua doppietta su rigore. A fine secolo il Napoli va in crisi e la Roma nel approfitta: 4-1 nel 1996 con tripletta di Delvecchio, 6-2 con Zeman e tris di Balbo nel 1997. Il terzo scudetto giallorosso è propiziato anche dal 3-0 all’Olimpico, poi la festa è rimandata di una settimana per il 2-2 al San Paolo del 10 giugno 2001. Quando il Napoli torna in A nel 2007 c’è un pirotecnico 4-4 con pari finale di Zalayeta, l’anno dopo l’ 1-1 è contrassegnata da gravi incidenti tra tifoserie, nel 2009 una doppietta di Totti (7 gol in 17 gare) costa la panchina a Donadoni. Il resto è storia recente: doppio successo nel 2010 con Hamsik e Cavani dopo un lungo digiuno. L’anno scorso tripletta di Cavani per il 4-1 che tramortisce la Roma di Zeman e 2-1 per i giallorossi con sigillo di Destro nel ritorno che chiudono la lunga storia del derby del Sud che. Sempre spettacolo, spesso festival del gol, ora Roma e Napoli affrontano venerdì a petto in fuori una sfida che potrà dare un primo segnale alla lunga volata scudetto.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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