L’appuntamento è già fissato: giovedì al Morrigan Pub di San Martino. La British Community si raduna lì ogni settimana davanti a una pinta di birra per parlare, rigorosamente in inglese, di politica, calcio, e del tempo che fa. Dal 29 febbraio il gruppo organizzato da Stefano Palombo, nato a Napoli, volato in Inghilterra e tornato all’ombra del Vesuvio per lavorare, raddoppia. Nuovo appuntamento ogni mercoledì al Druid di Pozzuoli.
Quanti sono esattamente gli inglesi a Napoli non è facile dirlo. A seconda che si parli di english people o di english speakers. vale a dire americani, canadesi, neozelandesi. Come Simon Creasy, direttore del British Institute di via Morghen, l’istituzione britannica per eccellenza a Napoli. Che si definisce un cittadino del mondo. E del resto tra parenti e affini, vanta residenze in Inghilterra, Kenya e Nuova Zelanda. «Qui tutto parla di calcio – dice il rettore arrivato a Napoli solo a settembre – ed è bello perché ovunque vai ti accorgi che la gente è più allegra». All’istituto quattro insegnanti con il cuore Blues. «Di Napoli-Chelsea se ne parla dal giorno del sorteggio». Per chi tiferà mr. Creasy? Risposta politically correct: «Non sono molto appassionato di calcio, preferisco il rugby o la vela». Ma sull’America’s cup a Napoli stendiamo un velo pietoso. «Noi neozelandesi ormai siamo in disarmo».
Se Creasy è combattuto, il reverendo Kingsley Joyce, pastore della chiesa anglicana di San Pasquale a Chiaia, vive una battaglia tutta casalinga. «Mio figlio Richard tifa per il Chelsea, mio nipote Harry per il Napoli». Nel 1861, Giuseppe Garibaldi concesse agli inglesi il terreno su cui è stata costruita da Thomas Smith questa chiesa neogotica. Oggi è frequentata da un centinaio di fedeli ogni weekend. «Difficile dire quanti siano londinesi – continua il reverendo Joyce – tra giapponesi, inglesi, americani e anche qualche italiano, il lodinese purosangue non si riconosce». Lui è nato a Coventry e la piccola diatriba personale la risolve a favore del nipote e saluta dicendo: “Forza Napoli”.
Tifosissimo del Napoli è sicuramente il console. Michael Burgoyne e il suo vice Andrew Code sono da trent’anni in città. «Ho vissuto il periodo di Maradona e conservo dei cimeli dello scudetto – ha raccontato in passato il diplomatico inglese – Con il Chelsea sarà possibile perché non hanno ancora capito gli schemi di Villas-Boas» Partita vista in tv in ordine rigorosamente sparso. Per gli sfottò appuntamento domani in ufficio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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