Non basteranno delle telefonate per chiarirsi. Logico, come si fa a spiegare al Pocho Lavezzi, uno dei protagonisti di questo favoloso inizio di stagione del Napoli, che non serve più alla nazionale argentina? Infatti Alejandro Sabella, il ct albiceleste, non ci ha nemmeno provato. E a rendere ancor più amara la mancata convocazione dopo il ko di Sergio Aguero, rimandato a Madrid dopo una contrattura muscolare, ieri pomeriggio al suo posto è stato chiamato, German Denis.
Per le prime partite ufficiali dopo la delusione della Coppa America (venerdì contro il Cile e martedì contro il Venezuela, doppia sfida per le qualificazioni ai Mondiali del 2014), l’allenatore dell’Argentina ha deciso di voltare pagina: sembra aver definitivamente “scaricato” Tevez, Milito e, sorprendentemente, Lavezzi e puntato sulle stelle emergenti che giocano in Europa ovvero Palacio, Salvio (Atletico Madrid) e per l’appunto Denis.
Sabella richiama el Tanque a distanza di quasi tre anni dalla prima (e unica) volta in cui l’allora punta del Napoli venne convocato da Maradona per un’amichevole con la Scozia. In tribuna a Glasgow, quella sera di novembre del 2008, c’era l’ex direttore generale azzurro, ora deus ex machina dell’Atalanta, Pierpaolo Marino:
“Non sono sorpreso della convocazione di Denis, piuttosto mi stupisce che sia stato lasciato a casa uno come Lavezzi“
dice Marino
“Me li segnalò il mio capo degli scout in Sudamerica Armando Rizzo, ne era incantato. Li vidi anch’io e li portai a Napoli».
A Bergamo sono ora pazzi per l’argentino:
“Io e Colantuono abbiamo insistito molto per averlo qui”
continua
“So bene che Denis quando avverte la fiducia è devastante. Come in fondo ha fatto anche a Napoli: appena arrivato, infatti, Reja lo fece giocare titolare e lui segnò otto gol. Poi gli preferì Zalayeta e German si smarrì. Quando arrivò Donadoni andò persino peggio, perché il ragazzo è fatto così e quando qualcuno non crede in lui, si lascia un po’ andare”.
A Bergamo è rinato, quattro gol in cinque gare:
“Mi stupisce che ci sia chi si meraviglia“
spiega ancora Marino
“Ha potenza e due piedi buoni, un attaccante di grande livello. Mi faceva male sentirlo mettere in discussione. E la convocazione da parte dell’Argentina è un bel premio per Denis”.
E poco importa se il sacrificato è Lavezzi:
«Il Pocho in nazionale merita la stessa considerazione che ha Messi: eppure nonostante i flop ripetuti con l’Argentina, a Messi viene perdonato tutto e a Lavezzi nulla»
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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