Per la sfida di San Siro con il Milan Walter Mazzarri auspica «un arbitro che applichi il regolamento senza guardare al blasone delle squadre».
Affermazione pericolosa perché da un lato dà per scontata la malafede dei direttori di gara, dall’altro alimenta un clima avvelenato che non dovrebbe comunque appartenere al retroterra culturale di un grande allenatore. Avete mai sentito fuoriclasse della panchina come Guardiola, Wenger o Ancelotti sparare nel mucchio simili e rischiose stupidaggini? Nella filosofia di Mazzarri, che ha fatto del lamento istituzionalizzato uno dei suoi capisaldi, l’errore arbitrale non è previsto. Esiste soltanto la cospirazione: ovviamente a favore del quinto scudetto consecutivo di Moratti (sul campo) oppure dello scudetto delle nozze d’argento di Berlusconi. Cavani può sbagliare un rigore, agli arbitri invece non sono concesse attenuanti. I nostri fischietti sono scadenti e gli errori a favore di Inter e Milan lo dimostrano: ma se il denominatore comune deve essere per forza il sospetto, allora si può affermare che pure il gol con cui il Napoli ha sconfitto il Catania è nato da un errore arbitrale, visto che la rimessa laterale che l’ha originato era a favore degli ospiti. Sul particolare Mazzarri peraltro tace. Strano.
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere della Sera
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