Volge al termine un’annata di transizione in Lega Pro, prima che diventi realtà una riforma storica che cancella la separazione tra Prima e Seconda Divisione. Si tratta di una categoria molto importante, una palestra di vita per i giovani. Ne sanno qualcosa Lorenzo Insigne, esploso proprio a Foggia dopo la parentesi di Cava, e Jacopo Dezi, che a Barletta si è fatto le ossa per poi confermarsi in questa stagione a Crotone in serie B. La crisi economica e le norme sulla valorizzazione dei giovani italiani rendono questa categoria sempre più la casa in cui verificare le qualità dei talenti prodotti dai vivai. Questo processo dovrebbe rendere tutti consapevoli della necessità di trascorrere un’annata nella vecchia serie C prima di lanciarsi verso i grandi palcoscenici.
Il Napoli ha un patrimonio di calciatori distribuito dalla Serie A ed altri campionati europei alla B e alla Lega Pro. Nella serie cadetta ci sono ancora due giornate più play-off e play-out, la stagione dei vari Izzo, Ciano, Dezi, Maiello e Sepe può registrare ancora nuove emozioni, il tempo dei bilanci è rinviato al termine delle gare ufficiali. Fornito, invece, deve attendere la prossima stagione per riscattare un’annata anonima vissuta a Pescara con sole due presenze: una in campionato e una in Coppa Italia. Vitale aspetta come la sua Juve Stabia il termine di una stagione drammatica, vista l’annunciata retrocessione in Lega Pro.
La Lega Pro, invece, volge al termine e nei play-off e play-out non è impegnato nessun giovane del Napoli. Nella vecchia C c’è quasi tutta la formazione Primavera dello scorso campionato che sfiorò la Coppa Italia di categoria persa in finale ai supplementari contro la Juventus.
Viste le qualità mostrate nella scorsa stagione, c’erano tante aspettative su questi ragazzi che si cimentavano nel primo anno tra i professionisti. Il bilancio è caratterizzato da alti e bassi, molti immaginavano di trovare più continuità, altri hanno saputo superare serenamente le difficoltà del salto nel calcio dei grandi. Complessivamente si poteva fare di più ma ci sono anche delle buone indicazioni per il Napoli in chiave futuro. Il 31 Luglio scorso abbiamo realizzato una sorta di formazione della scugnizzeria (clicca qui per leggere), definendola l’altro Napoli. Escludendo i giocatori in Serie B, per cui rinviamo ad un’analisi approfondita a fine stagione, ci soffermiamo sulla stagione di ogni elemento reparto per reparto:
IL PORTIERE
Diamante Crispino: Alle spalle di Luigi Sepe, nella formazione della scugnizzeria inserimmo Diamante Crispino, portiere classe ’94 della Primavera dello scorso anno. A Como non è andata bene all’estremo difensore azzurro. L’allenatore Giovanni Colella gli ha preferito l’altro ’94 Riccardo Melgrati, cresciuto tra Inter e Cesena e che nella scorsa stagione ha indossato anche la maglia dell’Under 19. Per Diamante solo due presenze in campionato contro Pavia e Carrarese ed una in Coppa Italia nella sconfitta per 3-0 in casa del Renate.
GLI ESTERNI
Emanuele Allegra: Stagione all’insegna della sfortuna per il valido esterno destro classe ’94 del Napoli. Parte benissimo con la Virtus Entella ma dopo tre presenze in campionato e una in Coppa italia si ferma per alcuni problemi fisici che lo tormentano per alcuni mesi. Intanto il progetto della formazione di Chiavari cambia, da trampolino di lancio per i giovani a formazione di vertice che poi conquisterà la B. Allegra a gennaio riparte da Pavia e in una realtà di medio-bassa classifica totalizza dodici presenze. Se nella prossima stagione trova continuità, ha grandi margini di miglioramento.
Giuseppe Nicolao: Paga la scelta infelice di mandarlo al Lanciano, dove nel suo ruolo trova il giocatore più importante della formazione abruzzese: il capitano classe ’82 Carlo Mammarella. Baroni lo corteggia ma poi gli regala solo una presenza, a Castellammare contro la Juve Stabia. A gennaio va in Lega Pro al Viareggio, con Lucarelli in panchina totalizza tredici presenze ben figurando in molte partite.
Daniele Donnarumma: Non riesce ancora a trovare continuità l’esterno classe ’92 azzurro. Dopo la stagione vissuta tra Nocera e Carpi, a Como per Daniele si registra una stagione ad intermittenza. Non trova continuità, si ferma a dieci presenze e 718 minuti giocati anche a causa di una distorsione alla caviglia che lo ferma per due mesi e mezzo.
IL CENTRALE
Daniele Celiento: Con Roberto Insigne rappresenta le indicazioni più positive che arrivano a Riccardo Bigon dalla Lega Pro. Prima con Miggiano e poi con Lucarelli, conquista presenze e ricambia con un ottimo rendimento, apprezzato dalla tifoseria e dalla stampa viareggina. Scende in campo ventidue volte in campionato su trentadue giornate in cui era disponibile. Si mette a disposizione dell’allenatore rivelandosi molto duttile ed essendo impiegato sia da difensore centrale che da esterno destro nella difesa a quattro.
CENTROCAMPO
Giuseppe Palma: La grande grinta, l’applicazione, le qualità da mediano di cui è dotato potevano far credere che fosse uno dei più pronti per la Lega Pro. Nei primi mesi della stagione a Vicenza non ha avuto, però, la possibilità di dimostrare il proprio valore avendo totalizzato solo cinque presenze, tre in campionato e due in Coppa Italia. Va molto meglio a Pagani, dove raggiunge la quota di nove presenze mettendo a segno anche il suo primo gol tra i professionisti, nella sconfitta per 2-1 a Perugia.
ATTACCO
Roberto Insigne: E’ la promessa per il Napoli del domani, non l’hanno fermato neanche gli infortuni. Insigne jr. ha cominciato la stagione con l’handicap, visto l’infortunio rimediato la scorsa che gli ha negato anche la possibilità di andare in ritiro a Dimaro con il Napoli di Benitez. A gennaio ha poi rimediato una frattura del quinto metatarso che l’ha tenuto fermo per tre mesi e mezzo. Al Perugia, nella migliore squadra della Lega Pro, vista anche la vittoria della Supercoppa, mette nel suo curriculum dodici presenze in campionato sulle ventidue gare in cui era disponibile realizzando anche il suo primo gol tra i professionisti a Pagani. Ottimo il suo cammino anche in Coppa Italia Lega Pro e in Supercoppa dove porta a casa altre sei presenze, condite da tre gol contro Santarcangelo, Lecce e Virtus Entella. Nella stagione prossima può trovare la consacrazione in serie B, il Napoli lo tenga d’occhio. Il dato complessivo è di diciotto presenze, tre gol e un assist, niente male considerando l’infortunio e la grande concorrenza che ha dovuto fronteggiare in attacco con i vari Sanseverino, Fabinho, Eusepi, Sprocati, Mazzeo ed Henty.
Soma Novothny: Nella Paganese, che ha chiuso il girone B con soli venti punti, Novothny ha trovato spazio, totalizzando ben ventiquattro presenze ma non si è messo abbastanza in mostra. L’ungherese ha segnato solo due gol in una squadra in difficoltà ma che gli ha affidato le chiavi dell’attacco. Nella prossima stagione merita un’altra chance in una piazza dove può trovare più entusiasmo e maggiori ambizioni di classifica.
Alessandro De Vena: In comproprietà tra Napoli e Viareggio, porta a casa un traguardo: è il giocatore in chiave Napoli che in Lega Pro ha giocato di più. Nei primi mesi in Toscana non brilla, totalizza sedici presenze ma mette a segno solo due gol. Uno molto importante con cui regala al Viareggio un pareggio in extremis all’”Arechi” contro la Salernitana. A gennaio va in prestito al Messina, società che poi conquista la promozione in Lega Pro unica. In Sicilia si riscatta, dà un grande contributo alla sua squadra con nove presenze ed un gol decisivo nel successo in trasferta contro il Vigor Lamezia.
A cura di Ciro Troise
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