Il Napoli non si lascia sfuggire l’occasione. Gioca e vince da grande squadra a Cagliari, da squadra matura capace di reggere l’urto avversario e colpire al momento opportuno. Ora gli azzurri salgono a meno due dalla Juventus, di nuovo secondi in solitudine, scavalcando in classifica anche l’Inter sconfitto a Parma nell’altro posticipo. Pesantissimo questo quarto successo fuori casa, il secondo consecutivo esterno dopo quello sul Genoa e ottenuto contro un avversario storicamente ostico come il Cagliari. Non c’è Cavani, decide Hamsik, il secondo tenore azzurro. Per lo slovacco la sesta rete stagionale, una «carezza» a giro con il destro: gol decisivo a venti minuti dalla fine. Marek sempre più leader di questo nuovo Napoli messo in campo in maniera perfetta da Mazzarri, squadra che mostra anche tanta grinta e carattere. E stavolta è decisivo anche Vargas, il cileno entra a venticinque minuti dalla fine (mossa vincente del tecnico) ed è molto tonico: dà lui brillantezza al Napoli per il grande finale azzurro.
Campo stretto, pubblico a ridosso, l’Is Arenas è uno stadio all’inglese, l’incitamento del pubblico cagliaritano si fa sentire. Mazzarri deve rinunciare a Cavani, squalificato, e Pandev, infortunato, e ridisegna l’attacco in maniera un po’ diversa dal solito. Insigne è il terminale offensivo più avanzato, Hamsik e Dzemaili sono i due incursori ai suoi lati, tutti e due poi si abbassano a centrocampo quando attacca il Cagliari. Il gioco delle coppie è ben delineato, interessante il duello Behrami-Nainngolan, a centrocampo sono loro che provano a spostare l’inerzia della partita proponendosi palla al piede. La carta a sorpresa può essere Zuniga a sinistra, dal suo lato c’è spazio e il colombiano quando si sgancia con i tempi giusti trova un’autostrada davanti e può puntare dritto dalle parti di Pisano. Nel Cagliari non c’è Cossu, al suo posto Thiago Ribeiro che gioca tra le linee (spesso lo prende Inler). Sau gioca largo a destra dove trova Gamberini, l’altra punta Nenè a sinistra, dove ingaggia un duello tutto fisico con Britos, titolare in campionato dopo una lunga assenza e la buona prova in Europa League con l’Aik Solna: l’uruguaiano è importante soprattutto nel gioco aereo quando l’area è affollata.
Partita equilibrata, annullate le reciproche fonti di gioco. Un guizzo può sbloccarla. Il primo a provarci è Insigne. Lorenzo approfitta di un passaggio errato di testa di Conti e va via centralmente: gran numero e destro a giro, la palla sbatte sul palo interno ma poi esce (21′ pt). Il numero più bello del Cagliari è di Avelar allo scadere della prima frazione: De Sanctis (45′ pt) sbaglia il rilancio di piede, il laterale sinistro rossoblu controlla e prova un pallonetto dai quaranta metri che si perde di un soffio alto sulla traversa. In mezzo ai due tentativi più pericolosi, tanto agonismo e grande fisicità nei duelli a tutto campo. In avvio di ripresa parte forte il Cagliari, Cannavaro salva in scivolata (3′ st) la palla pizzica la parte alta della traversa. Il Napoli reagisce subito, cresce d’intensità la partita. Squadre corte e attente a presidiare gli spazi. Mazzarri interviene sulla fascia destra, Mesto al posto di Maggio. La mossa giusta soprattutto è l’inserimento di Vargas per Dzemaili. Entra la seconda punta, si torna al modulo abituale: il 3-4-1-2 con Hamsik a sostegno di Insigne e Vargas. Il cileno si fa vedere subito, appena tre minuti dopo il suo ingresso in campo: angolo di Hamsik (25′ st), sul suo colpo di testa salvano Conti e Agazzi a un passo dalla linea di porta. Tre minuti e il Napoli passa in vantaggio, Hamsik (28′ st) parte palla al piede da lontano, prova a darla in profondità, c’è un contatto tra Zuniga e un difensore del Cagliari, la palla torna allo slovacco che piazza il destro a giro perfetto nell’angolo più lontano. Altro break azzurro all’ultimo minuto, altra invenzione di Hamsik, Vargas s’inserisce nella linea difensiva ma Agazzi lo blocca in uscita bassa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
