Il primo ordine del giorno della Circoscrizione Vomero risale a una quindicina di anni fa. Voto unanime con un solo astenuto. La richiesta, caldeggiata dall’Associazione Nazionale Partigiani era quella di far tornare lo stadio di piazza quattro Giornate all’antica denominazione di stadio della Liberazione. Il complesso si trova a pochi passi dalla Masseria Pagliarone che vide scoccare una delle prime scintille dell’insurrezione, nota appunto come Quattro giornate di Napoli, attraverso cui i napoletani liberarono la propria città dai nazisti nel 1943. Dal 1963, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, lo stadio fu intitolato al giornalista sportivo Arturo Collana. Oggi le due denominazioni potrebbero convivere e lo stadio chiamarsi Stadio della Liberazione, gruppo polisportivo Antonio Collana. L’annuncio è atteso a giorni dal sindaco Luigi De Magistris. Ad anticiparlo è stato il presidente della V Municipalità Vomero-Arenella Mario Coppeto durante la conferenza stampa di presentazione del Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile di Serie A. «È volontà del’amministrazione – sottolinea l’assessore allo sport del Comune Pina Tommasielli – intitolare lo stadio del Collana alla Liberazione, per ricordare le Quattro giornate di Napoli».
Al momento è in corso una istruttoria per capire se la toponomastica è di competenza del Comune. L’impianto, che insiste sul suolo comunale, è però di proprietà della Regione. Potrebbe dunque esserci bisogno di una condivisione con Palazzo Santa Lucia. A cambiare nome sarebbe solo lo stadio, mentre l’intero complesso polisportivo continuerebbe a essere intitolato ad Arturo Collana.
Dall’Unione Stampa sportiva arriva un altolà e la rivendicazione della memoria del grande giornalista napoletano. «L’Ussi Regionale della Campania–Gruppo Felice Scandone – è scritto in una nota – sottolinea il pericolo che la decisione di cambiare nome alla struttura possa essere interpretata dall’opinione pubblica come un declassamento del ruolo e della funzione che la libera stampa ha nella società, andando così ben al di là dello spirito positivo e propositivo, nel rispetto della storia e nel ricordo degli atti di coraggio ed eroismo dei napoletani, che è sicuramente alla base della decisione della Municipalità». L’auspicio è che si eviti di cambiare il nome allo stadio sottolineando «che l’abitudine di intitolare impianti cittadini in cui si svolge attività sportiva a giornalisti sportivi è antica e radicata e trova la sua ragione nella giusta volontà di avvicinare le strutture alla gente anche attraverso il ricordo di chi lo sport lo ha raccontato e promosso».
«Rispettiamo Arturo Collana – dice il presidente dell’Anpi Napoli Antonio Amoretti – chiediamo solo che anche attraverso il nome “Stadio della Liberazione” si contribuisca a rinnovare la memoria di quei giorni per tramandarla alle future generazioni». E il presidente del Coni provinciale Amedeo Salerno ricorda: «Al di là della querelle sul nome, salvaguardiamo tutte le discipline sportive con il basket assente e l’atletica penalizzata».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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