Ricorso respinto. La Commissione tributaria di Napoli ha confermato che per il Fisco Diego Maradona è un evasore. E che il suo debito, euro più euro meno, resta di quaranta milioni. In compenso, si fa per dire, è chiaro, ha annullato quattro cartelle minori per tasse e imposte di registro – per un totale di 2200 euro – e s’è dichiarata incompetente sul ricorso contro una cartella per il pagamento di una contravvenzione al codice della strada per guida senza cintura di sicurezza. Contravvenzione elevata dalla polizia stradale sulla strada che da Roma porta a Terni. Per quest’ultima, se vorrà, Maradona se la dovrà vedere col giudice di pace.
PRINCIPIO BASE – Una sentenza articolata, quella della Commissione, ancorata ad un principio base: quello sancito dalla Corte di Cassazione nel 2005 sulla regolarità degli avvisi di mora, degli accertamenti, delle notifiche e, quindi, sulla legittimità delle pretese dell’Agenzia delle Entrate. Ventuno pagine fitte di riscontri e annotazioni quelle firmate dal presidente Gaetano Annunziata, dalla relatrice Giuseppina Di Pastena e da Vittorio Torino, i quali hanno definito il ricorso degli avvocati di Maradona: «una pressoché totale riesumazione di precedenti giudizi». Con riferimento evidente alla difesa a suo tempo sostenuta dall’avvocato Enzo Siniscalchi e da un gruppo di commercialisti guidati da Giuseppe Pedersoli. In pratica non è stato riscontrato nulla che non fosse già stato scritto e tentato dalla difesa precedente.
RICORSO IN APPELLO – Sconfitta cocente, dunque, anche se gli avvocati di Diego Maradona – il professore Angelo Scala e l’avvocato Angelo Pisani – annunciano che non si fermeranno qui. Oltre all’appello contro la sentenza, infatti, sarà investita del problema anche la giustizia ordinaria per provare a bloccarne l’esecutività. Una mossa legittima quanto disperata. E Maradona? Lui, a Dubai, ha appreso con disappunto del rigetto del ricorso, ma, almeno per ora, non ha voluto dIre nulla. Forte, comunque, la sua delusione anche perché sembra sfumata qualsivoglia ipotesi d’accordo con il Fisco.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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