Sta per tornare in Italia in tutta fretta. E ieri lo ha ribadito, al termine della gara contro la Nazionale di Prandelli: «Pochi giorni di vacanza con la mia famiglia e poi vengo a Napoli a chiarire la mia situazione. È una situazione delicata di cui si è parlato anche troppo e che presto si capirà». Edi Cavani non ha cambiato idea. E dal Brasile ha capito che pure Aurelio De Laurentiis non si smosso di un millimetro. I due si incontreranno, ovvio che lo faranno, nonostante il presidente azzurro assicuri «che non ce n’è bisogno». In sintesi, se Cavani ha i soldi della clausola può anche andare via. Altrimenti resterà a Napoli. «Non dico nulla del mio futuro, ogni volta c’è qualcuno che non capisce quello che dico, lo interpreta male. Se resto a Napoli? Parlerò di questo più avanti», la risposta che tiene in sospeso tutti a una domanda che invece poteva aiutare a fare chiarezza una volta per tutte. Poi l’ennesimo gesto d’amore: «Un bacio a tutti. Forza Napoli». De Laurentiis, nel frattempo, si congratula con lui. Con un tweet: «Bravo Maggio, un grande torneo. E bravo Edy, due grandi gol». Segnali di disgelo? Chissà. I colloqui telefonici si sono ripetuti in questo mese di giugno tra il Matador e Benitez e si sta avvicinando il momento di capire come Cavani intenda uscire da questa situazione. Le possibilità che l’attaccante non lasci il Napoli non sono più del 20 per cento. Da una parte c’è la sua volontà di una nuova avventura (al Chelsea o al Real Madrid), dall’altra invece ci sono problemi oggettivi. Il Real Madrid non si è mai fatto sentire, il Chelsea si muove ma in maniera molto timida, quasi indispettendo il Napoli. Gli inglesi, forti di un accordo astronomico di 8,5 milioni a stagione per 5 anni (le merengues sono a quota 7 milioni), pensano che tocchi a Cavani convincere il Napoli a ridimensionare il prezzo del cartellino (che i londinesi valutano non più di 55 milioni). «Devo parlare con il presidente, non certo davanti ai giornalisti». Facile capire cosa avrà da chiedergli: vuole andare al Chelsea, ormai è chiaro. Il Chelsea si prepara a un contatto vero e proprio: sarebbe il primo. Ma bisogna trovare un’intesa vera, totale, soddisfacente e appagante per tutti. È ancora presto per pensare ad una conclusione definitiva di questa storia in tempi brevi, sebbene fra Cavani e De Laurentiis esista un feeling straordinario, che nemmeno gli avvenimenti e le parole di queste settimane hanno in qualche modo incrinato. Quello che è evidente è che finita la Confederations, si capirà se quello di Abramovich è un astuto gioco al ribasso o un semplice bluff. Se davvero il presidente del Chelsea (ma anche Florentino Perez) vuole Cavani, questa è la settimana giusta per uscire allo scoperto, con un’offerta definitiva e in linea con le richieste azzurre, che non sono indietreggiate di un millimetro. Ed è per questa inflessibilità di De Laurentiis a trattare il prezzo della sua cessione che Cavani si prepara a un rientro frettoloso dal Sudamerica, in anticipo rispetto alla data prevista (l’impegno in Confederations gli consente di aggregarsi al resto della squadra intorno al 25 luglio), per presentarsi – si dice – in perfetta solitudine intorno al 10 luglio (ma forse anche prima) per ribadire al presidente il suo stato d’animo di queste ore ovvero che non ha più voglia di restare qui e che il suo obiettivo è andare via. Magari proverà a cercare di spiegare le ragioni di questa volontà di divorzio, che non è cambiata rispetto al passato e che, nella sostanza, ha motivazioni tecniche (motivazioni o pretesti?). «Ma per il momento sono un giocatore del Napoli, il Napoli è il mio club. Ho dato il massimo questa stagione: sono contento anche di quello che ho fatto in questi giorni con l’Uruguay». Il presidente si prepara, come suo solito, a smontare, punto per punto, le osservazioni e le tesi di Cavani. Userà toni morbidi, ma fermi. Spiegherà che alle condizioni proposte (o per meglio dire, ipotizzate) dal Chelsea non se ne parla nemmeno. Il tempo stringe.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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