«Ha perso due mesi per infortunio, è difficile per tutti tornare in forma. Ho fiducia nelle qualità di Hamsik, farà un grande finale di stagione», dice Rafa Benitez a Radio 24. Prova a tirare su il morale di Marek, decisamente giù di tono nel dopo partita di Oporto. «Non so cosa mi succede, sto facendo molta fatica, non mi riesce nulla di quello che una volta riuscivo a fare con facilità», la confessione dello slovacco.
Marek è entrato in un tunnel dal quale non riesce ad uscire. Ora anche psicologico, le prestazioni non arrivano e sta perdendo autostima. Due fiammate contro il Porto e basta, poi ancora una prova incolore, difficoltà anche nelle cose semplici. La brutta copia del campione ammirato in questi anni di Napoli, sempre decisivo negli anni di Mazzarri, nel vivo del gioco e in doppia cifra. Un problema tattico e di condizione, frenato dall’infortunio al piede, due mesi di stop e poi la difficoltà a rientrare in forma. Mansioni diverse, posizione diversa, compiti diversi: nel Napoli di Rafa si esaltano soprattutto gli esterni di attacco, in maniera particolare Callejon. Lo slovacco spesso gioca spalle alla porta e fa girare palla per i compagni e non ha tempi e spazio per poter puntare verso la porta avversaria, come faceva in passato. La sua qualità migliore è proprio quella di attaccare la profondità lanciandosi negli spazi ma adesso con Rafa è chiamato a svolgere altre mansioni, deve muoversi tra le linee e collegare costantemente centrocampo e attacco. Un ruolo più dispendioso e meno appariscente, lo slovacco sta ancora facendo fatica ad assimilarlo al meglio.
Marek a digiuno da quattro mesi, l’ultimo gol contro il Catania, il 2 novembre. Un’eternità, anche se in mezzo c’è il lungo stop per infortunio. Gli manca il gol, ovviamente per uno come lui abituato ad arrivare in doppia cifra con facilità. Sei reti invece in questa stagione, tutte in campionato, ancora a secco in Europa, senza gol in Champions e anche in Europa League. La partenza sprint, migliore in campo nell’esordio di campionato contro il Bologna, una grande partita e una doppietta. Stessa situazione sette giorni dopo a Verona contro il Chievo, un’altra vittoria: migliore in campo e altra doppietta. Una stagione complicata e in più la delusione della mancata qualificazione ai Mondiali in Brasile.
Due mesi per poter svoltare, gli ultimi due mesi. Benitez gli sta dando fiducia nel momento più difficile e lo ha fatto anche a Oporto esentandolo a sorpresa dal turnover. Ma il momento grigio di Hamsik è proseguito anche in Portogallo, un’altra prestazione sotto tono, un’altra partita da dimenticare. Un problema tattico di condizione e ora anche di testa. «Devo ritrovare me stesso e voglio farlo il prima possibile», ha spiegato Marek nel dopo partita contro il Porto. La fiducia di Benitez, le parole di Higuain e dei compagni. Lo slovacco deve ritrovare la sua identità, tanti cambi quest’anno: un nuovo allenatore, nuovi compagni, nuovo modulo di gioco. E poi l’infortunio al piede, il timore di una frattura, la lenta ripresa. E un morale ancora da ritrovare.
Fonte: Il Mattino
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