Il giorno dopo è quello degli interrogativi e delle condanne. Consegnare le maglie ai tifosi dopo una sconfitta sta diventando una consuetudine inaccettabile. A Fondi, domenica, l’Aversa, compagine di Seconda Divisione, ha toccato il fondo. Dopo la sconfitta, la terza consecutiva e la sesta di fila in trasferta, uno sparuto gruppo di tifosi ha chiesto e ottenuto che i giocatori sfilassero le maglie per lasciarle sul campo, a ridosso del settore ospiti. Un film già visto a Marassi l’anno scorso, in A. Allora la protesta (anche violenta) dei tifosi genoani scoppiò nel corso di Genoa-Siena, match poi sospeso. Seguirono squalifiche, deferimenti e condanne anche della società civile.
Ma quella lezione non è servita. I calciatori dell’Aversa, con in testa il portiere e capitano Gragnaniello, delegato federale per l’Aic, hanno ceduto alle richieste. Un gesto che non è piaciuto al presidente granata Giovanni Spezzaferri, consigliere della Lega Pro, ieri a Roma per l’assemblea elettiva della Figc. «Quanto accaduto fa male – dice il presidente, che ieri ha invitato Lotito ad Aversa per il derby di domenica con la Salernitana – sebbene la contestazione sia avvenuta a gara conclusa. Lo dirò anche ai calciatori. È un brutto colpo per la nostra immagine. Sono andato via poco prima della fine ma non paragoniamo Fondi a Genova: lì la gara fu sospesa. Ai giocatori, però, dirò di impegnarsi di più per evitare contestazioni». Così Gragnaniello: «L’ho fatto istintivamente per rispetto di chi in un anno e mezzo mi ha trattato bene. A mente fredda non sono contento. Non è bello consegnare la maglia, soprattutto per chi se la suda come me. Spero di chiarire quanto prima». L’Aversa, penultima, ha dato l’addio a Sergio e richiamato Romaniello in panchina.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
