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Il campione privato – Tutto casa e famiglia ed è nel cuore della gente

I tifosi lo adorano proprio per la sua passione per i colori azzurri

Casa, dolce casa: perché l’habitat naturale è (come sempre) la privacy, due coccole a Bautista e l’attesa del secondo figlio da condividere con Maria Soledad. Il riposo del matador è d’una normalità assoluta: perché l’alto profilo va tenuto in campo, di sera o di pomeriggio, al San Paolo o dove capita; ma poi, c’è la riservatezza dell’uomo, la sua voglia matta di godersi l’inviolabile intimità, di vivere la propria religiosità e, se poi si può, concedersi (al massimo) una battuta di pesca – da solo o con Britos – sul Litorale o verso Gaeta. C’è un Cavani pubblico che fa cose strabilianti e un Cavani privato che non ne cerca, non ne vuole, non le gradisce, perché nel dna d’un bomber tutto campo e famiglia non esistono divagazioni, men che meno le copertine. Il lavoro nobilita l’uomo e a quel centravanti moderno, che s’allena con scrupolo e che è perennemente alla ricerca della perfezione, va bene anche mobilitarsi, viaggiare da un capo all’altro della terra, avvertire l’adrenalina da partita con il Napoli e il richiamo della Patria con la sua Nazionale, che l’ha già precettato per la prossima sosta: il 12 ottobre si gioca Argentina-Uruguay, il 16 l’aspetta l’altura di La Paz e al rientro, quando sarà Juventus-Napoli, lui saprà come farsi trovare pronto, agile nel fisico e ritemprato nel morale, la solita scheggia che divora ogni perimetro d’erba. Il calcio è vita e la sua estate, in effetti, s’è rivelata un tour de force massacrante ma attraversato con gioiosità, aspettando Londra per respirare il clima olimpico: e fa niente che poi sia andata male, non sempre si può vincere, ma l’esperienza resta dentro e in futuro potrà essere raccontata. Dall’Inghilterra all’Italia, dall’Uruguay al Napoli, da Castelvolturno direttamente a Pechino, valigie cariche di fusi orari e di slanci entusiastici, una partita finisce e un’altra che va cominciata: e, per rompere il tran-tran, appena quattro giorni di vacanza, prima di rimettersi a correre, di ripartire per andare a firmare un contratto fino al 2017. Perché la sua casa dolce casa è dalle parti del Vomero e comunque nel cuore della gente di Napoli.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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