Sono oramai anni, che a Napoli non si riesce più a vedere “un” Ciro Ferrara o un Fabio Cannavaro come prodotti del vivaio della squadra. E si che i sudamericani li amiamo come confratelli della stessa patria, ma quanto ci fa male vedere i vari: “Di Natale”, “Criscito”: venir fuori da vivai di altre squadre?
Nell’era De Laurentis, tutte le attenzioni sembravano essere puntate sul giovane Luigi Vitale…e così è stato in effetti. Dopo essere stato acquistato dalle giovanili dell’Avellino, fa il suo esordio proprio contro la squadra del suo paese: la Juve Stabia, in serie C1 e corona il sogno di fare un gol con la sua maglia del cuore, in occasione della partita di Coppa Italia di C, contro il Foggia (Napoli 3 Foggia 1). Fa esperienza, un anno, in prestito al Lanciano, e poi torna nella nostra città per disputare il suo primo campionato di Serie A e continuando nel modo che ben sappiamo, con numerose presenze, una parentesi a Livorno e i gol alla Fiorentina (Serie A) al Benfica e allo Steaua Bucarest (Coppa Uefa ed Europa League).
Liete speranze, che forse non bastano, se il giocatore creato dal nulla, è soltanto uno. Ecco che sempre dalle ceneri del fallimento, con qualche anno di differenza, un minuscolo microbo dalle potenzialità infettive (per gli avversari), cresceva e maturava, fino a fare il suo esordio in Serie A con il Napoli, giocando pochi secondi di quel: Livorno 0 Napoli 2. Un misto di bravura ed estro, che porta alto il nome della Primavera di Mister Caffarelli e in seguito di Mister Faustino (ma scoperto e voluto da Peppe Santoro ai tempi della “Scuola Calcio Olimpia Sant’Arpino): Lorenzo Insigne. Un fantasista furtivo, paragonata all’altro “campioncino” scuola Juventus (attualmente al Parma), Sebastian Giovinco, che però si differenzia per gli occhi: più smaliziati e grintosi, quelli del giocatore nato a Frattamaggiore, che di soddisfazioni se n’è tolte e se ne toglierà ancora molte. Partecipa ed è protagonista nel “Torneo di Viareggio” passando la fase a gironi, viene rimembrato da tutti per il suo splendido gol insaccato al Parma. Dal prestito alla Cavese, la “Zanzara Atomica” ha sicuramente acquisito consapevolezza e spirito di sacrificio. Ora, sta mostrando un po’ di numeri in quel di Foggia, con la squadra allenata da Mister Zeman: uno che di calcio se ne intende…uno che ha capito le doti tecniche del trequartista partenopeo, e lo ha paragonato a niente poco di meno che Beppe Signori. Nella squadra pugliese, Insigne, riesce a confezionare assist e a siglare gol a raffica, non ultima la tripletta siglata in Coppa Italia di Serie C contro il Sorrento (partita finita 5 a 0 a favore dei “satanelli”).
È lecito apprezzare ma anche dubitare sulle reali possibilità del giocatore, mentre è indubbio dire che: Insigne, nel bene e nel male, è un patrimonio da valorizzare e usare al meglio, ai fini di crescita della società…anche solo venderlo, porterebbe di certo una plusvalenza al Napoli…vederlo titolare un giorno invece…è un sogno che si può avverare…perché chiunque crede che i giocatori acquistati sono i migliori…ha già dimenticato i nostri idoli veraci…
Marco Volpe del Gruppo “Amo il Napoli Calcio” su Facebook
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