Crescendo si cambia. Chi pensava che Walter Mazzarri fosse un integralista del modulo a lui tanto caro si è dovuto ricredere. Dopo due anni e mezzo alla guida del Napoli, il tecnico di San Vincenzo ha iniziato ad essere un po’ più camaleontico smentendo tutte quelle voci che lo consideravano un “ripetitivo”. Un allenatore capace di adottare solo un credo calcistico perché non ne sapeva fare altri. Tante volte la sua difesa a tre è stata messa alla gogna. Si diceva che era l’unico in Europa a schierarla e di conseguenza metteva a rischio i risultati. Non è stato così. Non solo ha vinto qualcosa di importante ma poi ha fatto tendenza poiché mol ti suoi colleghi l’hanno copiato. Addirittura la Juventus ha conquistato lo scudetto con il pacchetto arretrato firmato Mazzarri. Adesso pure Prandelli si è messo in riga. Già agli Europei, contro la Spagna nel turno di qualificazione, aveva sperimentato la linea a tre. Lo farà anche stasera contro la Bulgaria nel match che vale il passaggio ai Mondiali del Brasile. Peccato che non prenda mai in considerazione Paolo Cannavaro. Il capitano partenopeo è diventato un esperto come centrale ma a quanto pare proprio non riesce a convincere il commissario tecnico. Premesso, quindi, che il reparto arretrato non si tocca, Walter Mazzarri ha già avuto modo di variare il suo Napoli dal centrocampo in su. Non solo nelle partite amichevoli (tutte vinte) disputate nella fase di preparazione ma anche in campionato. Praticamente, con la cessione di Lavezzi si è scatenato. Senza mai, però, far perdere l’equilibrio allo schieramento. Anzi, gliene ha dato molto di più poiché orfani del Pocho ognuno fa il proprio compito senza inventare. Certo, l’argentino era capace di spaccare in due le difese grazie ai dribbling ubriacanti ma arrivato sotto porta realizzava davvero poco. Partiamo da Dimaro. «Quest’anno cominceremo a giocare con il 3-5-1-1 ma non è detto che sarà sempre questo il modulo», aveva ammesso in conferenza stampa Mazzarri. Detto fatto. A Palermo, nella prima giornata di campionato, si è rivisto un assetto tattico simile a quello della passata stagione. I siciliani si sono trovati di fronte un Hamsik nelle vesti di trequartista alle spalle di Cavani ed Insigne. Proprio questa posizione ha mandato in tilt la difesa siciliana che alla fine ha subito tre gol. Ed è stata graziata perché poteva starci anche il cappotto. Poter contare su uno come Marekiaro è il massimo per un allenatore che non vuole dare punti di riferimento agli avversari. Lo slovacco è un jolly e alla sua sesta stagione in maglia azzurra si è responsabilizzato ancora di più. Ha, ormai, capito che è tempo di maturare e diventare uno dei centrocampisti più forti al mondo. Quel 3-4-1-2 del “Renzo Barbera”, comunque, è stato fondamentale per iniziare bene il campionato. Montella, avendo studiato nei minimi particolari il “maestro”, pensava di poter avere la meglio come quando l’anno passato era sulla panchina del Catania. La Fiorentina sperava di poter affrontare lo stesso Napoli visto a Palermo. Niente di tutto questo. Hamsik è rimasto in mediana nel primo tempo, con Lorenzinho schierato da solo alle spalle del Matador. Lo slovacco ha cercato di inserirsi molte volte ma la marcatura di Pizarro non gli ha permesso di farlo. Nella ripresa, però, l’utilizzo di Inler (che ha preso il posto di Behrami) ha cambiato le carte in tavola. E dopo il gol di Hamsik che ha sbloccato il risultato c’è stata tutta un’altra partita. I viola non sono riusciti a far girare palle costantemente e hanno accusato il colpo. Sul finire di gara Mazzarri ha pensato opportuno di spostare più avanti Hamsik con Insigne alto a sinistra. Ecco, quindi che dagli spalti si è visto un 3-4-3 classico. Questo perché in campo la presenza di Inler dava più qualità in fase di impostazione. Di solito chi ben comincia è a metà dell’opera. Mazzarri sa che questo è l’anno giusto per poter ambire a qualcosa di più importante della Coppa Italia. Lui che ha il contratto in scadenza non può rischiare di avere rimpianti al termine della stagione. Proprio per questo vuole cambiare il Napoli a secondo di chi sta di fronte. Non dimentichiamo che anche nel passato torneo, a gara in corso, modificava pure la difesa passandola a quattro. Soprattutto quando l’avversario di turno schierava una sola punta. Per il momento non l’ha ancora fatto. C’è chi sogna di vedere Insigne assieme a Pandev, Cavani ed Hamsik. Praticamente i quattro tenori insieme. Con il “nuovo” Mazzarri tutto può succedere.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
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