Un blocco soprattutto mentale. Le prime avvisaglie contro la Lazio. Poi il disastro nel match di andata di Europa League contro il Viktoria Plzen, la sconfitta pesantissima per 3-0 al San Paolo che minò in maniera clamorosa le certezze degli azzurri. Poi il pari con la Sampdoria che frenò il Napoli lanciato verso un possibile meno due alle spalle dei bianconeri che avevano perso il giorno precedente a Roma. Poi l’inutile trasferta di Europa League in Repubblica Ceca, partirono tutti ma ormai l’eliminazione era già scritta: gli azzurri persero 2-0 ed ebbero poi solo due giorni per preparare la sfida contro l’Udinese. Un altro duro colpo al morale del gruppo fu il pari contro l’Udinese al Friuli che consentì alla Juventus si allungare a più sei. Cinque giorni dopo lo scontro diretto attesissimo contro i bianconeri: finì in pareggio e il distacco restò immutato. Difficile restare con le proprie convinzioni a mille con il sogno scudetto che si allontanava. Il tonfo con il Chievo Verona, una sconfitta arrivata dopo dieci partite utili consecutive, è stato il colpo più duro perchè con questo ko gli azzurri danno l’addio in maniera definitiva ai sogni scudetto. Morale da ritrovare, blocco psicologico da rimuovere, c’è da risolvere innanzitutto questo problema. E in questo momento potranno essere proprio i leader a suonare la carica.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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