Quel 3 luglio 1990 non tutto il San Paolo decise di spingere gli azzurri verso la finale del campionato del mondo. Ci fu anche chi sostenne Maradona e l’Argentina ed esultò quando l’Italia venne eliminata ai rigori, dopo 120 minuti infernali. Napoli il prossimo 15 ottobre torna a essere crocevia della Nazionale azzurra. Se i paragoni tra una semifinale mondiale e l’Armenia appaiono quasi blasfemi, non per questo la sfida è meno importante soprattutto sotto l’aspetto simbolico. Perché quel giorno contro l’Armenia (numero 66 del ranking Fifa), sarà niente altro che una formalità sotto il profilo della classifica: contro Bulgaria e Repubblica Ceca a settembre, l’Italia di Prandelli conquisterà il punticino che serve per avere la certezza aritmetica della vittoria del girone e della qualificazione a Brasile 2014.
Ma contro l’Armenia l’Italia ritrova il suo stadio portafortuna, sette anni dopo l’ultima volta a Fuorigrotta. La decisione è stata ufficializzata dal presidente della Figc, Giancarlo Abete, al termine del Consiglio federale. «Lo avevamo promesso e così sarà», ha spiegato il capo della Federcalcio. Un appuntamento tante volte slittato: un po’ per coincidenze, un po’ per i problemi della struttura. Ma con i lavori ultimati di restyling e di messa in sicurezza eseguiti dal Napoli in vista della partecipazione alla Champions League, ha tolto il velo sugli ultimi dubbi sul ritorno dell’Italia al San Paolo.
Sarà una festa, con iniziative dedicate alle scuole e alle periferie. Per ben 24 volte gli azzurri hanno giocato a Napoli: bilancio largamente positivo, con 13 vittorie. Al San Paolo l’Italia non vince dal 15 novembre 1997, contro la Russia (qualificazione ai Mondiali di Francia). Da allora, in 16 anni, solo altre tre volte: un ko e 2 pareggi. L’ultimo è il 2 settembre 2006 quando il San Paolo abbraccia i campioni del mondo e il suo idolo Fabio Cannavaro che diventerà di lì a poco Pallone d’oro. Dovrebbe essere una passerella, invece Danilevicius segna e gela l’aria di festa. Pareggiò poi Inzaghi.
«Avevamo promesso che saremmo tornati a Napoli entro la fine dell’anno e manteniamo l’impegno», ha spiegato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete che si prepara all’appuntamento con l’Argentina, il 14 agosto, per l’amichevole organizzata in onore di Papa Francesco. «È l’unica amichevole che conta ad agosto è questa», scherza riferendosi alla debacle delle italiane in giro per il mondo.
La Regione Campania e il Comune hanno da tempo dato piena disponibilità. Questa volta anche il Napoli ha detto di sì. Nell’agosto del 2011 è stato proprio il patron De Laurentiis a negare il San Paolo per la supersfida tra l’Italia di Prandelli e la Spagna campione del mondo in Sudafrica (che poi è stata dirottata a Bari). Colpa dei lavori di adeguamento dello stadio in vista della partecipazione alla Champions League. Questa volta non ci sono intoppi di questo tipo. Sarà anche l’occasione per l’Italia di Prandelli per allenarsi sul campo del Quarto e di far visita alla squadra antiracket simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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