Ventiquattrore. Poi è già tempo di verifiche. Ed al “Liberati” domani pomeriggio, contro la Ternana, per la Juve Stabia sarà vietato sbagliare. La squadra di Piero Braglia conclude oggi il ritiro di Cascia, dopo cinque giorni intensi di lavoro alla ricerca della serenità persa nelle ultime settimana a causa di una classifica deficitaria che comincia sul serio a preoccupare. In questi giorni il compito dello staff tecnico è stato quello di serrare i ranghi, dare sicurezza al gruppo, portare quel pizzico di esperienza che nei momenti difficili non guasta mai.
Anche per l’ex portiere del Napoli Gennaro Iezzo, stabiese doc, da quest’anno nello staff di Braglia è stato un lavoro soprattutto “di fioretto”. «Purtroppo – ricorda – l’avvio di campionato non ha rispecchiato l’impegno e i valori di questa squadra. Un gruppo fatto con giovani importanti, ma anche ragazzi di esperienza che possono guidarli e aiutarli a crescere nel corso della stagione. È mancata, forse, in qualche frangente, la voglia di fare risultato. Se questa squadra riuscirà a capire che a volte bisogna mettere in campo anche il 110% e a crescere in fretta mettendo fuori gli artigli, sono convinto che supereremo tutto».
È stato un ritiro voluto fortemente dalla società per cercare di ricompattare il gruppo in vista del prosieguo di campionato e di una gara già fondamentale. «Non credo lo si possa definire un ritiro punitivo – sottolinea Iezzo – È stata sicuramente una settimana in cui trovare le forze per la partita di Terni, dove bisogna fare risultato a tutti i costi. Abbiamo lavorato bene, cercando di fare gruppo. Alle volte parlare, stare insieme, serve anche più di un allenamento. Ci siamo ritrovati, ora starà al campo dire se è servito sul serio il ritiro». A Terni una gara in cui sarà difficile non pensare alla classifica. «Dobbiamo restare sereni, non pensare a quello che faranno le altre. La squadra deve fare solo quello che dice l’allenatore, seguire il suo discorso tattico. Speriamo di riuscire sul serio a metterci quel qualcosina in più che, al di là del bel gioco, possa portarci punti».
A proposito di portieri, Calderoni, giunto come terzo, ha già fatto sentire il peso dell’esperienza: «Non c’è dubbio che Alex sia un signor portiere. Ho giocato contro di lui e so quanto può valere tra i pali. Ha solo bisogno di ritrovare una condizione ottimale. Ma anche gli altri due ragazzi non sono da meno. Branescu era abituato alle partite della Primavera, in cui, vinci o perdi, vai sempre a casa senza preoccupazioni. Questo è calcio vero, i punti contano, eccome. Un po’ tutti gli abbiamo detto di restare sereno, che riavrà il suo spazio. Al pari di Viotti, che ha dimostrato, quando è stato chiamato in causa, di poter dire la sua».
Per Iezzo un’esperienza nuova, la prima da preparatore dei portieri, in una squadra con tanti calciatori di esperienza ed ex compagni. «Non nego che alle volte avverto una sensazione strana: devi capire che ora sei dall’altra parte della barricata. Oltre a Calderoni, ho giocato contro Caserta, Lanzaro, Contini era con me al Napoli… Ma sono contento, da stabiese, essere alla Juve Stabia è il sogno di sempre che si avvera». Da Braglia c’è tanto da imparare: «Sicuramente. Lo conoscevo da allenatore per averlo affrontato spesso, ora che ho avuto a che fare con l’uomo, posso dire che è una persona eccezionale. Il suo lavoro servirà alla Juve Stabia per disputare un ottimo campionato. Al di là di quest’avvio in salita».
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
