Cerchi un centrocampista ed un difensore sul mercato ed all’improvviso arriva un portiere: Mariano Andujar. Nessun dubbio sul giocatore, per carità, il distinguo è su quella che sarà adesso la destinazione del giocatore in attesa che entri a pieno organico della squadra di Benitez a luglio.
«Onestamente non vorrei entrare nella discussione sul trasferimento. Non conosco i caratteri della trattative né le motivazioni che hanno portato ad Andujar» spiega Luciano Castellini, il giaguaro che ha difeso la porta azzurra dal 1978 al 1985 oggi nello scouting dell’Inter. Però un giudizio su Andujar quello si: «È pur sempre un giocatore del giro della nazionale argentina. Bisogna capire il motivo per il quale in questo momento non è molto impiegato». Effettivamente il portiere del Catania sembra avere con l’Argentina un feeling che ha perso nel campionato italiano. Solo 13 le partite quest’anno, tutte in avvio di stagione. Poi sette panchine, le ultime sei consecutive, anche se la difesa siciliana non sembra che sia migliorata con Frison tra i pali. L’arrivo di Andujar è un viatico per l’addio di Pepe Reina a giugno. «Questo non lo so però il Napoli mi sembra in buone mani con Rafael». Il brasiliano è un portiere di affidamento? «Se lo lasciano sbagliare in pace non c’è problema». Come dire: avete per le mani un gioiellino ma non bruciatelo.
Pino Taglialatela avverte: «Credo che il Napoli abbia fatto un buon acquisto. È un bravo portiere che potrà dare molto. L’importante adesso è che giochi perché tenere un portiere fermo è un errore».
Chi è stato sempre un estimatore di Andujar è Gennaro Iezzo. Già negli anni in cui il Catania sfiorava l’Europa League l’ex azzurro dava all’argentino gran parte del merito di quello che era il gran campionato degli etnei. «Andujar – dice – ha una grandissima esperienza. Viene da ottime stagioni. Con il Catania ha sempre dimostrato di essere padrone della sua area e negli scorsi anni è stato un pilastro». Il suo arrivo è il preludio alla partenza di Reina? «Se fosse così mi spiacerebbe davvero perché lo spagnolo è un valore aggiunto, uno che assicura tanti punti nel corso di una stagione. Rafael è un bel giocatore però ricordiamo che il campionato italiano è difficile ed un portiere per potersi esprimere a buoni livelli, specialmente se straniero, deve acquisire esperienza».
Fonte: Il Mattino.
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