Gennaro Iezzo, ora tecnico del Sant’Antonio Abate, è stato il portiere del Napoli vincente, quello che è arrivato in sette anni fino alla Champions, quel Napoli in cui c’erano dall’inizio Lavezzi e Gargano.
«Già, quel gruppo si sta assottigliando sempre più, un gruppo straordinario, formato da veri uomini e da grandi calciatori. Sono rimasti in tre: Hamsik, Grava e Cannavaro. Intorno a loro si può continuare a formare un altro gruppo importante e vincente».
Come definirebbe la cessione di Gargano?
«Walter è stato il motore del Napoli, un giocatore importantissimo, anche se con caratteristiche diverse rispetto a Lavezzi perchè il Pocho rappresentava la fantasia della squadra. Il Napoli perde due pezzi molto importanti, su questo non ci sono dubbi. Però già così è tra le possibili antagoniste della Juve e può dire la sua nella lotta per lo scudetto».
Si attende altri colpi?
«Più che altro me lo auspico. Ripeto, già così il Napoli è molto competitivo e parte tra le squadre in grado di lottare per il vertice. Se poi arriva un altro centrocampista importante al posto di Gargano e una torre in attacco che può servirti in determinati momenti delle partite potrebbe veramente mettersi al pari della Juve. Così è un gradino sotto ai bianconeri».
Torniamo a Gargano, ce lo descrive come compagno?
«Un compagno eccezionale e un ragazzo d’oro. Soprattutto uno che non mollava mai e voleva sempre vincere, il primo a dare l’esempio a tutti gli altri».
In una lettera ai tifosi azzurri ha spiegato di essere andato via perchè non si sentiva più certo del posto da titolare?
«Questo non lo so e non commento le sua parole. Però uno come Gargano la maglia da titolare se la conquista sempre. Comunque, non voglio entrare nel merito della vicenda».
Sorpreso dalla partenza di Gargano e da quella di Lavezzi?
«No, sono cose che fanno parte del calcio. E’ normale che dopo aver giocato un certo numero di anni con una squadra si punti anche ad andare via e non è solo una questione di soldi ma di stimoli. L’obiettivo di tutti i calciatori è quello di potersi migliorare e di arrivare in una squadra ancora più importante dove aumentano le possibilità di vittoria».
La riconferma di Cavani può essere il vero acquisto?
«Senza dubbio. Cavani è uno dei bomber più forti a livello europeo. Ma anche per lui vale lo stesso discorso degli altri. Tenerlo a vita non è facile, una questione non solo economica ma di ambizioni».
Ma il Napoli può continuare a vincere dopo aver conquistato la coppa Italia?
«Questo sì, perchè la base di partenza è importante e le altre non si sono rinforzate tantissimo anche se alla fine l’Inter e il Milan comunque i giocatori li hanno presi. Però nel gruppo di vertice il Napoli ci sta, la Juve però è un gradino più avanti di tutte».
Che ne pensa della coppia Pandev-Insigne?
«Un tandem ben assortito. Su Pandev c’è poco da dire, un attaccante da anni ad alti livelli e che a Napoli sta ritrovando grandi stimoli. Insigne è un giovane dai grandi numeri, più gioca è meglio è per lui ovviamente. Nelle prime amichevoli mi ha piacevolmente impressionato, si è dimostrato già pronto per una piazza come Napoli. Non pensavo fosse già così pronto».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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