NAPOLI. Tre giorni per rivisitare propositi e ambizioni, insomma per fare mente locale. Tre giorni per rilassarsi (naturalmente) ma anche per regolare la necessaria concentrazione sui massimi livelli. Perché poi verrà il rush prenatalizio, ci saranno match di campionato, di Europa League, di Supercoppa, e perciò tre obiettivi da tenere ben centrati nel mirino, che faranno densità notevole in nemmeno trenta giorni. Ossia una nuova ondata di impegni ravvicinati. Il Napoli quindi non dovrà abbassare la guardia, ora men che mai, ora che sono tornate d’attualità quelle ambizioni (e soprattutto voglia) di tricolore che dopo l’avvio stentato parevano essersi irrimediabilmente dissolte. E adesso c’è anche il supporto della matematica, visto che il gap con le prime s’è di recente notevolmente ristretto. Tre giorni anche per dar tregua a piedi e garretti, con l’ultimo allenamento completato ieri e poi baci e abbracci: appuntamento a martedì pomeriggio.
E POI. Settimana, la prossima, di obbligatorio riassemblaggio, con otto azzurri di ritorno (gradatamente) dagli impegni con le proprie nazionali e perciò da reintegrare presto e bene se si vuole dar seguito alla striscia positiva anche contro il Cagliari di Zeman. Fermi naturalmente Insigne e Zuniga, che continueranno a lavorare e ad essere trattati a casa, e per i quali è stato stilato una sorta di programma comune che poi continueranno a seguire nei vari punti di riabilitazione. Ovvero fra palestra, piscina ed anche col supporto di apparecchiature elettroniche. Benitez ha diretto ieri l’ultimo allenamento prima di partire a sua volta per Liverpool, dove trascorrerà alcuni giorni in famiglia. E stavolta, visto che il Napoli va che è una bellezza, c’è da giurare, che la cosa non darà adito a critiche nei confronti dello spagnolo.
IERI. Gli azzurri disponibili (Michu sempre a parte, ma in recupero) hanno svolto riscaldamento col pallone per poi dedicarsi come di consueto al training tecnico-tattico prima della partitina a ranghi ridotti. Quindi tutti in palestra. Volti distesi, aria di (breve) vacanza, ma va da sé che la squadra sia stata catechizzata a dovere da Rafa: giacché non è il momento di sgarrare su niente.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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