Tra i tanti, ci sono stati due momenti distinti e ben precisi che servono per spiegare l’incredibile partecipazione dei tifosi del Napoli alla trasferta di Firenze: il primo quando, a partita non ancora iniziata e a Franchi ancora da popolarsi per quello che riguardava la componente viola, dal settore ospiti e dalla zona limitrofa che ospitavano gli appassionati partenopei si è alzato il coro “Siete ospiti” rivolto ovviamente agli spettatori di casa; il secondo quando Cavani ha fatto 1-1 per il Napoli e 100 (gol) per sé, provocando un’onda di esultanza che dal succitato settore ospiti si è propagata per parte dello stadio offrendo l’idea esatta di quanta gente avesse al suo fianco la squadra di Mazzarri.
MURO AZZURRO – Sì, un muro azzurro. Compatto, colorato, trascinante per carica e spinta emotiva. Se ne aspettavano moltissimi di sostenitori del Napoli a Firenze, ma forse così no. Seimila tifosi presenti è la stima ufficiosa, ma chi dice settemila e più forse non ha tutti i torti perché il colpo d’occhio è stato veramente impressionante. Considerando che le cifre ufficiali al borderò hanno fatto registrare un’affluenza di 29.000 spettatori, significa che una persona su quattro ieri pomeriggio al Franchi era di fede partenopea. Se non è un muro, cos’è? Di sicuro è passione, è attaccamento, è voglia, è orgoglio di tifare Napoli sempre e dovunque, e la classifica conta fino ad un certo punto. Se poi la classifica è quella che è, cioè ottima con prospettive tutte da scoprire sperando che siano belle scoperte, allora il gusto aumenta.
ENTUSIASMO E RIMPIANTI – La macchia si è allargata a vista d’occhio e ha coinvolto varie zone del Franchi: impressionante, ad esempio, la rappresentanza azzurra che si è impossessata di una larga fetta della Ferrovia e molto numerosa anche la rappresentanza che ha preso posto in Maratona, entrambe separate dai tifosi della Fiorentina da un robusto cordone di steward. Ma il gol di Cavani ha portato alla luce anche i tanti e tanti supporters del Napoli presenti lungo tutta la tribuna coperta, specialmente nella parte inferiore denominata parterre: ed è stata la tribuna il punto dello stadio dove si è verificata qualche frizione, ma nulla di che. Piccole scaramucce subito sedate dal buon senso, a parte qualche evitabile offesa. Un entusiasmo straripante, prima, durante, al gol di Cavani e fino al novantesimo, con il secondo urlo strozzato in gola dalla paratona di Neto sul colpo di testa di Pandev: avesse l’attaccante macedone fatto centro, il muro azzurro sarebbe diventato il San Paolo pari pari.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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