Chissà se quando vedrà il mare del golfo di Napoli gli verrà in mente il 12 maggio dello scorso anno. Proprio a pochi chilometri da qui, a Castellammare di Stabia, stadio Menti, è iniziata la sua ascesa nell’olimpo dei baby milionari. La Samp è in emergenza. Sta pareggiando 1-1 con la Juve Stabia, non ci sono Eder e Pozzi, al 22’ della ripresa Pellé si fa cacciare dall’arbitro Giancola. A un quarto d’ora dalla fine Iachini butta dentro Icardi, detto Maurito, nella la prima assoluta fra i grandi. Passano nove minuti e l’argentino trasforma un cross di Costa. La vittoria regala ai liguri i playoff e poi la promozione. Basterà il ricordo per convincere Icardi a scegliere Napoli come meta della prossima stagione? Improbabile. Se De Laurentiis ha già messo sul tavolo la sua proposta con la Sampdoria, l’Inter agisce più in profondità e punta in particolare al gradimento del giocatore. Che ha già ottenuto, anche in cambio di un ingaggio già da grande.
Icardi è giovane ed è argentino. Vent’anni il 19 febbraio, stupisce fin da quando giovava nel Club Infantil Sarratea a soli cinque anni. Alla Samp è arrivato dalla «cantera» blaugrana. Personaggi come Zanetti e, soprattutto, Milito lo affascinano. Impossibile aggrapparsi al sogno di Maradona, troppo lontano nel tempo per lui. Insomma, dal punto di vista emotivo l’Inter potrebbe avere un piccolo vantaggio e la proposta di Moratti potrebbe essere vicina economicamente a quella di De Laurentiis. La strada per arrivare al centravanti della Samp, già a 8 gol nella prima stagione in serie A, non sarà semplice. Perché da qui alla fine, perché l’ombra dei manager, delle loro strategie fatte di bugie, silenzi privati e ammiccamenti pubblici, incombe su quella che presto diventerà una vera e proprio asta. La Sampdoria ha già cercato di rinnovare il contratto che lega ai suoi colori l’attaccante fino al 2015 (60 mila euro netti all’anno l’ingaggio), senza risultati. Non può considerarsi spalle al muro, ma non può fare barricate. Il progetto di Edoardo Garrone, però, è basato sui giovani e non cambia. E non è un caso che un altro gioiellino dei doriani sia finito nel mirino del ds Bigon: l’altro sogno da accarezzare si chiama Pedro Obiang, un’altra speranza alimentata dalla spinta di Aurelio De Laurentiis. Anche qui occorre mitigare le pretese dei procuratore: «Napoli è uno dei suoi sogni» ha detto qualche settimana fa il suo manager. Pedro Obiang è arrivato a Genova nel luglio 2008 per 130mila euro, Marotta lo tolse alle giovanili dell’Atletico Madrid per portarlo in quelle blucerchiate. L’anno scorso il grande salto in prima squadra.
Ha solo ventuno anni, ha da poco messo a segno il suo primo gol con la Sampdoria ed è appena tornato dalla convocazione con l’Under 21 spagnola (anche se le sue origini sono guineane). Lui, insomma, è uno di quegli uomini del futuro che tutte le grandi stanno mettendo nel mirino, solo che la cresta invece di sbandierarla l’ha tagliata. «Per un motivo fondamentale: era terribile pettinarla». Icardi e Obiang. Ma di super baby la Samp ne ha davvero tanti: Poli e Krsticic. Senza dimenticarsi di Roberto Soriano, il centrocampista nato a Darmstadt in Germania ma napoletano nel sangue e nell’animo, approdato a Genova, dal Bayern Monaco.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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