Un blitz nella notte, proprio allo scadere del mercato invernale. Per un’idea che balenava da chissà quanto tempo. Il cellulare di Edoardo Garrone squillò. Aurelio De Laurentiis stringeva il suo nella mano. Era lui: “Ciao, so che vendete Icardi. Ascolta, te lo prendo io. Te lo pago più di quanto ti hanno già offerto. Forse con 15 milioni ce la facciamo. Confermi?”. L’allora presidente della Sampdoria sapeva che il Napoli seguiva l’attaccante argentino, ma anche che Juventus e Inter erano pronte a chiudere il discorso. Anzi, era proprio il club nerazzurro ad avere gli argomenti migliori, visto che l’accordo era già definito col giocatore. Con la Sampdoria l’intesa c’era, ma il trasferimento sarebbe arrivato in estate perché l’attaccante voleva continuare a essere titolare. Scelta condivisa dall’Inter, che però non si aspettava l’incursione del presidente del Napoli.
Lui, invece, lo voleva subito: e Garrone quasi fu tentato di dirgli sì: una timida apertura, durata appena qualche ora. I tempi di quella sessione di mercato invernale del 2013 erano ormai stretti, Garrone lasciò che le cose andassero avanti da sole. Non c’era il tempo di riaprire il discorso e di interferire con Moratti: perché era l’Inter ad essere avanti, con un accordo già in tasca, che poi si trasformò in una cessione in comproprietà. Vero che il Napoli poteva pareggiare l’offerta, ma ormai c’era poco tempo, e il ragazzo aveva già deciso. “Ci siamo mossi, ma tanto non avrebbe neanche giocato titolare, e lui aveva ambizioni diverse”, ha confessato poi De Laurentiis qualche mese dopo, lanciando l’ennesima frecciata a Mazzarri. L’Inter soffiò Icardi al Napoli? Non è proprio così, ma a De Laurentiis piace pensarlo: del resto l’attaccante era un pallino tutto del presidente. “Diventerà una bestia”, ha detto Aurelio agli amici quando vedeva i suoi gol in tv.
E avrebbe fatto bene a prenderlo, visto che dopo un anno di adattamento è esploso in questa stagione, come bomber in grado di fare la differenza. E Icardi si è dimostrato da Inter proprio con quel Mazzarri che secondo De Laurentiis (forse) non lo avrebbe fatto giocare: era solo una questione di tempo, perché il toscano lo ha gestito nella passata stagione e fatto diventare protagonista in questa. De Laurentiis ora non rimpiange più Mazzarri, e probabilmente neanche quei 15 milioni che aveva deciso di dare a Garrone in quella notte in cui sognò di aver preso Icardi. Ecco, Mauro è forse un rimpianto, ma Aurelio lo sa: di Beneamata Mauro aveva in testa non ancora Wanda, ma soltanto l’Inter.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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