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Ibrahimovic vede ombre sul suo futuro. Su di lui ci sono Juventus e Napoli

Raiola potrebbe tessere alcune trattative interessanti per il suo assistito

E adesso? Se arriva Mourinho, se porta Cristiano Ronaldo, i mal di pancia di Zlatan Ibrahimovic potrebbero come d’incanto ricomparire? E chi li curerebbe? Lo scenario che si apre sul futuro dell’asso svedese è assolutamente tutto da leggere. Avendo anche la schiettezza necessaria per dire che questi fatti potrebbero portare Ibra lontano da Parigi. D’altra parte qualche avvisaglia c’è stata. Dalle parole d’amore per il Milan appena arrivato in Francia, alla meraviglia con cui poco tempo fa si è fatto una domanda che più o meno suonava così: ma cosa vogliono questi tifosi del Psg che si lamentano come se fossero persone abituate a vincere? Detto da lui, che come si vince lo sa. Ecco che il quadro si comincia a delineare. O per lo meno il campo delle ipotesi che infittiscono l’orizzonte, giustifica i dubbi sul futuro di un uomo che un imbarazzo lo avrà: quello di lasciare 14 milioni di euro netti, quanti ne guadagna a Parigi.

QUESTIONE DI PERSONALITA’ – La convivenza con un’altra stella ingombrante quanto e più di lui (CR7) potrebbe essere una molla in più per l’addio? Beh, ci sono cose non dette o dette a mezza bocca, una è quella che per la sua grande personalità Ibra soffra e venga sofferto nell’ambito dello spogliatoio. Vale molto più questo discorso che non quello secondo cui il rapporto con Mourinho non sarebbe al top. Un aspetto tutto da verificare, tenendo ben presente che il tecnico portoghese è il primo a rimettere mano alle relazioni quando occorre. E anche Mino Raiola, il manager di Ibra, è abile tessitore.
IL SOGNO… “IMPOSSIBILE”? – Ecco, il punto di partenza è proprio questo. Per cambiare squadra Ibra deve mettere in soffitta un ingaggio così. Soprattutto se la squadra dovesse essere la Juventus. Perché un discorso, molto molto sotto traccia, c’è. Impossibile da confermare, perché sono anche troppe le variabili che potrebbero trasformare in clamoroso autogol un’idea. Infatti c’è stata la corsa dei dirigenti a gettare acqua sul fuoco. Anche se si sa che Raiola e Nedved si sono parlati, che manovre in tal senso esistono: anche perché Ibra è il cecchino spietato che servirebbe a Conte. Serviranno, ripetiamo, numeri economici del tutto diversi per intavolare l’affare. Attenzione, a Ibra l’idea di tornare in Italia pare piaccia molto. E se quello della Juve è un ambiente che conosce (pur essendo cambiata la dirigenza), sembra che a Zlatan piacerebbe anche un’altra ipotesi, al momento oggettivamente più difficile da mettere a tavolino (sempre per i numeri che sulla carta evoca l’operazione Ibrahimovic): parliamo del Napoli che, certo, se perdesse Cavani avrebbe bisogno di un nome per infiammare l’entusiasmo della gente. E Ibra sarebbe quel tipo di nome. Al solo accostamento vengono i brividi. Ma il calcio vive anche di irrazionalità, quindi… Altrimenti ci sarebbe sempre la Premier per lo svedese: City o Chelsea, l’imbarazzo di una scelta.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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