Non c’è prova tv per Aronica. Mentre Giampaolo Tosel ci ha pensato meno di 24 ore prima di stangare Zlatan Ibrahimovic per lo schiaffo al difensore del Napoli: tre giornate di squalifica. Salterà le delicate trasferte di Udine e Cesena e il big match scudetto di San Siro contro la Juventus (sabato 25 febbraio) che potrebbe decidere il campionato. «Ibrahimovic, al 19’ del secondo tempo, a giuoco fermo, ha colpito un calciatore avversario con uno schiaffo al volto; infrazione rilevata da un assistente», si legge nel comunicato diffuso a metà pomeriggio dal giudice sportivo.
Il Milan farà ricorso alla prima sezione della Corte di giustizia federale nella speranza di derubricare dalle motivazioni il gioco violento, trasformandolo in condotta antisportiva. Galliani, sorpreso da una punizione giudicata sproporzionata rispetto alla reazione dello svedese, ha già attivato lo studio dell’avvocato Cantamessa.
Allegri, che domenica sera era il più ottimista di tutti, tanto da immaginarsi una sola giornata di squalifica, dovrà inventarsi una squadra senza il suo gigante, afflosciato ma indispensabile punto di riferimento dell’attacco rossonero. Tosel non ha fatto sconti a nessuno. E Ibra ammette l’errore: «Ho fatto una cavolata. Succede, succede. Devo imparare quando sbaglio – dice ricevendo il Tapiro d’Oro di Striscia la Notizia – Non servivano le telecamere per quello che ho fatto. La squadra? Farà bene anche senza di me».
Il Milan si aspettava due giornate per arrivare, magari con lo sconto, a una sola, come ha ribadito anche ieri l’ad Adriano Galliani: «È vero, ha fatto una cavolata. Non deve avere questi atteggiamenti, mi sono arrabbiato con lui. Però ho rivisto le immagini, quello di Ibrahimovic era un buffetto, si tratta di condotta antisportiva ma non violenta. E poi perché nulla ad Aronica? Per me sarebbero due giornate. Abbiamo fatto ricorso, vedremo».
Stefano Palazzi, capo della procura Federale, non ha segnalato al giudice sportivo Tosel, invece, il «buffetto» che Aronica ha restituito a Nocerino dopo averlo maltrattato con gomito e strattonato per i capelli. Niente prova televisiva per il difensore siciliano che così, come ampiamente prevesto, se la cava, dopo averla fatta franca in campo con l’arbitro Rizzoli e l’assistente Cariolato che, al contrario, con la sua segnalazione ha fatto espellere Ibrahimovic. Decisione che non sorprende, nonostante il Milan premesse per la sanzione: la prova tv si applica nei casi in cui l’azione sfugge completamente all’arbitro e che quindi deve essere sanzionata successivamente. In questo caso, il guardalinee (Cariolato, per l’appunto) ha chiara la situazione, tant’è che la comunica, insieme con il quarto uomo, a Rizzoli che prende la decisione di cacciare Ibra.
I tifosi del Napoli esultano sul web per un provvedimento che giudicano «sacrosanto» e tirano un sospiro di sollievo. Lo scorso anno Lavezzi venne punito per lo sputo contro Rosi della Roma proprio con le immagini televisive. Il Milan dovrà anche pagare un’ammenda per uno striscione contenente «espressioni di discriminazione territoriale».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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