Nelle ultime quattro sconfitte di Coppa, ce n’è solo una totalmente immeritata. Quella del Napoli a Vila-Real. Non tanto per i due pali di Cavani e Lavezzi e per le occasioni fallite, quanto per il gioco che ha imposto in trasferta.
Se lo paragoniamo alle partite della Roma, del Milan e dell’Inter, il Napoli non sembrava una squadra italiana. Sembrava lo Shakthar, il Tottenham e il Bayern, per capacità di gioco, per personalità e autorevolezza. Ha giocato al Madrigal come fosse al San Paolo. Adesso, per capire la vera dimensione della squadra di Mazzarri, dobbiamo aspettare la sfida di San Siro. Se ha davvero compiuto un processo di crescita anche caratteriale, non accuserà un contraccolpo che, in caso contrario, potrebbe determinare una sua flessione.
Che Milan-Napoli si giochi dopo la disfatta delle nostre in Coppa è un colpo di fortuna. Ci permette di non finire in depressione, ci aiuta a pensare ad altro, a un campionato che, per l’equilibrio al vertice e la qualità di alcune comprimarie non è così malaccio come molti sostengono. Allegri tornerà a coniugare i muscoli alla tecnica, operazione a lui consentita dal rientro di Boateng, il giocatore che meglio di altri racchiude due caratteristiche in apparenza così distanti l’una dall’altra. I muscoli del ghanese, di Ibrahimovic, di Thiago Silva, di Gattuso e Van Bommel contro il dinamismo e la sveltezza di Dossena e Maggio, di Hamsik e Cavani. Su questo piano si batteranno i due allenatori che non hanno mai nascosto la loro reciproca antipatia.
La partita dell’anno avrà però altri protagonisti sul campo. Ibrahimovic e Cavani, il fenomeno dei campionati di mezza Europa e l’uomo che sta trascinando il Napoli in una stagione straordinaria. Su questo sito, la classifica del supercannoniere (che tiene conto di tutte le reti ufficiali, nazionale compresa, della stagione) vede in testa Cavani con 32 reti, secondo Eto’o con 31 e terzo Ibra con 20. Ma oggi molti, davanti a una domanda secca, sceglierebbero lo svedese. Lunedì Cavani ha l’occasione per ridurre la distanza e per spiegare a tutti che è lui il bomber di domani. Quattro giorni a Milan-Napoli, cominciamo a divertirci.
Fonte: Corriere dello sport
La Redazione
A.F.
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