Cosa vuol dire essere napoletani al Nord? Com’ è per un napoletano vivere nel profondo Nord – Est; nella terra di Romeo e Giulietta dove spesso i meridionali vengono accolti con riluttanza e fastidio, non è semplice ambientarsi per chi è abituato a non giudicare ed accogliere tutti nella propria casa. Proprio qui, a due passi dallo stadio Euganeo di Padova; una “casa” l’hanno trovata i fondatori del “Napoli Club Padova”: nel bar “Come la vedi Caffè” gestito da Davide Piscitelli e dalla padovana ma napoletanissima d’adozione, Anita Serasin, si riuniscono gli amanti del calcio, e nella fattispecie i tifosi napoletani sparpagliati in territorio veneto.
L’intento è uno, il fine anche: socializzare. Stare insieme e condividere una passione comune a tutte le persone, nelle cui vene scorre sangue azzurro. Pian piano l’idea di Maurizio Orefice e di Vincenzo Prezioso ha preso corpo. I consigli di Mario Maietti e Massimo Vodini son stati preziosi per allargare il giro; Vincenzo e Gennaro Aprea, insieme a Gennaro Verde collaborano con l’intero circolo direttivo coinvolgendo la napoletanità locale oltre che “napoletani” adottati!
E si perché l’obiettivo finale è proprio quello di attecchire ne territorio: inserirsi culturalmente sposando le abitudini locali, ma conservando, orgogliosamente, le proprie origini; ben vengano poi non tifosi ma simpatizzanti azzurri, la porta è aperta a tutti.
Se son rose fioriranno – Non è stato facile per i ragazzi organizzarsi. Inizialmente facevano parte di un gruppo dove a prevalere erano le divergenze, e quindi come in tutti i rapporti in cui le cose non funzionano bene è meglio darsi la mano e salutarsi e augurarsi buona fortuna.
Famiglia – “E’ na casa chistu stadio, parimm na famiglia”. Come in tutte le famiglie che si rispettino ci sono degli ideali da difendere e perseguire nella tradizione: trasparenza ed assistenza su tutti; il Napoli Club Padova è ovunque. Si sposta ovunque e raggiunge qualsiasi angolo della penisola: lo fa con mezzi propri, lo fa con bus organizzati. Spesso si confronta con altri Club Napoli, su tutti quello di Bologna che conta circa 1500 iscritti, e il Napoli Club Udine.
Curiosità – La nostra redazione ha chiesto più volte se vi fossero usanze o riti scaramantici; ho provato più volte a chiedere se avessero qualche motto o comunque vi fossero aneddoti da raccontare. Nulla. La semplicità è probabilmente la caratteristica che accomuna queste persone. Anche la scelta del luogo di ritrovo, un “bar” (http://www.facebook.com/
Relax e divertimento – Tutto sommato dovrebbero essere questi gli unici aggettivi da associare al calcio, ma spesso vengono dimenticati da chi vede in questo magnifico sport, l’occasione per lucrare e far prevalere i propri interessi.
Al N.C.P. questi personaggi sono messi alla porta e si persevera un solo obiettivo: valorizzare Napoli e il Napoli. Chiunque conosce le qualità dei napoletani, quelli sani, e fortunatamente non sono pochi. La valorizzazione della propria città avviene attraverso una valorizzazione di se stessi. Bisogna migliorarsi per farsi promotori di idee condivisibili, altrimenti si resta cialtroni e approfittatori e purtroppo di questi personaggi ne si è piani ovunque. Allora ben vengano Club come questi, che sboccino in ogni dove affinchè i campanilismi nazionali possano restar tali solo se ascrivibili al nerbo calcistico e ogni caffè, possa esser gustato fianco a fianco col miglior amico … Juventino!
A cura di Francesco Gambardella
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