Approfondimento sulla Zweite Bundesliga, la Serie B tedesca, con la partita andata in scena qualche giorno fa tra Darmstadt ed Elversberg al Merck-Stadion am Bollenfalltor
Dopo due partite di Bundesliga con protagonista l’Eintracht Francoforte contro Augsburg e successivamente contro il Borussia Dortmund, adesso è tempo di tuffarsi nella Zweite Bundesliga, la Serie B del calcio tedesco. Da quest’anno può vantare grandi squadre, che hanno scritto la storia del calcio tedesco: dallo Schalke 04 all’Amburgo, ma anche Colonia, Hannover, Kaiserlsautern, Magdeburgo e Hertha Berlino. C’è una forza suggestiva fuori dal comune che rende questo campionato quasi come se fosse una Serie A.
Poi ci sono altre squadre, che non hanno la stessa storia di quelle già citate, ma che comunque qualcosina negli ultimi anni possono vantarsi di averlo fatto, come il Darmstadt e l’Elversberg, decisamente meno prestigiose rispetto ad Amburgo e Colonia, ma non per questo meno degne di ricevere la giusta attenzione. Prima del match, entrambe si trovavano vicine in classifica, ma per com’è andata, un netto 0-3, c’è una netta di differenza tra la squadra allenata da Florian Kohfeldt e quella allenata da Horst Steffen, che guida l’Elversberg dal 2018 ed è stato autore di due promozioni in due anni dalla quarta alla seconda serie.
Andando alla partita, l’atmosfera è di quelle serene, lo stadio si trova in città e non fuori, facilmente raggiungibile con il tram dalla stazione centrale. Un bel parcheggio antecedente alla struttura prima di andare verso l’entrata. L’atmosfera è quella che si trova su qualsiasi campo tedesco di ordine e categoria, i tifosi attendono quando mancano pochi minuti prima di entrare e nel frattempo si gustano un panino col bratwurst e qualche birra. Il Merck-Stadion am Bollenfalltor ospita 17 mila spettatori, i più caldi sono nella Jonathan Heimes Tribune, dedicata a Jonathan Heimes, un tifoso del Darmstadt morto nel 2016, quando aveva da poco compiuto 26 anni, malato di cancro da quando ne aveva 14. La sua storia ha avuto tanta risonanza mediatica in tutta la Germania per la sua passione per il calcio, per il Darmstadt e per l’impegno sociale in città nel volontariato anche quando era malato.
L’atmosfera allo stadio è calda grazie, appunto, agli ultras del Darmstadt che iniziano a cantare prima dell’inizio del fischio d’inizio dell’arbitro e finiscono dopo. Il resto dello stadio si limita a restar seduto e guardare la partita, se non per qualche sporadica partecipazione. Anche i tifosi dell’Elversberg presenti nel settore ospiti cantano per 90′ e oltre. La partita ha dato subito l’idea di ciò che sarebbe stata fin dai primi minuti: il gioco dell’Elversberg si basa su un pressing a tutto campo, a tratti uomo contro uomo, e in fase di non possesso la squadra si è addirittura schierata 3-2-3-2, questo ha lasciato poco spazio al Darmstadt per ragionare. Questo ha esaltato le caratteristiche di singoli che tecnicamente sono di altissimo livello e che potrebbero ambire a campionati più importanti, come Elias Baum, terzino destro classe 2005 di proprietà dell’Eintracht Francoforte; Muhammad Damar, centrocampista offensivo classe 2004 dell’Hoffenheim; Fisnik Asllani, attaccante classe 2002 sempre di proprietà dell’Hoffenheim. Il gioco di Steffen esalta i giocatori offensivi, l’anno scorso c’è riuscito con Paul Wanner trequartista di proprietà del Bayern Monaco e oggi in prestito all’Heidenheim.
Il posto di Wanner in squadra lo ha preso Damar, il suo lavoro tra le linee gli ha permesso di portare tanta qualità al centrocampo e a distribuire palloni sugli esterni e per Asllani, il centravanti. Quando il ritmo si alza e l’Elversbeg gioca uno massimo due tocchi è un bel vedere e per il Darmstadt, che ha meno qualità, riprendere in mano il controllo del gioco è complicatissimo. I terzini che entrano dentro al campo, che spingono, pressano e raddoppiano, permettono alla squadra di Steffen di restare sempre in avanti mettendo pressione al Darmstadt quando è il momento di organizzare l’azione. Questo porta inevitabilmente a degli errori, a un tasso di frustrazione elevato, tant’è vero che è al 76′ Nurnberger ha lasciato la sua squadra in 10.
La partita è finita 0-3 per l’Elversberg, gol di Fellhauer, Neubauer e Asllani, tutto meritato per quanto visto in campo. Ma al di là della partita, a vincere per il Darmstadt sono stati i tifosi della Jonathan Heimes Tribune, al cui del risultato fregava il giusto. Più gli avversari giocavano meglio e segnavano, più il canto per i loro giocatori si faceva elevato. Anche dopo il fischio finale, con la squadra che andava a salutare i tifosi, che hanno riservato ai giocatori solo applausi e cori anche dopo uno 0-3 senza discussioni. Gli unici fischi sono stati nei confronti dell’arbitro, Lukas Benen, per il rosso a Nurnberger e un rigore non assegnato sul finale di primo tempo. Darmstadt è un’esperienza se si vuole provare qualcosa di diverso, con gli spalti a ridosso del campo, la curva con i gradoni – caratteristica di tutti gli stadi in Germania – per dar possibilità a tutti di esprimere il proprio modo di tifare, il senso d’appartenenza e una bella dose di birre.
Dal nostro inviato a Darmstadt, Nico Bastone
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