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IAMNAPLES.IT – Nel cuore della Bundesliga: lo spettacolo di Eintracht Francoforte e Augsburg

Il pareggio tra Eintracht e Augsburg raccontato da IamNaples.it

Approfondimento dedicato alla Bundesliga dopo il pareggio tra Eintracht Francoforte e Augsburg per 2-2 al Deutsche Bank Park

Quella di ieri è stata una giornata entusiasmante, non solo per la Serie A che prosegue il suo calendario e questa sera vedrà il Napoli scendere in campo contro la Lazio. Ma anche perché il calcio internazionale regala sempre tante emozioni sotto tanti punti di vista. Uno di questi è quello del calcio tedesco, in particolar modo della Bundesliga. IamNaples.it ha avuto l’occasione di essere presente al Deutsche Bank Park in occasione della partita tra Eintracht Francoforte e Augsburg.

Quello dell’Eintracht è un campionato entusiasmante, la voglia di mettere pressione a un Bayern Monaco ferito dopo la cocente eliminazione dalla DFB Pokal è tantissima. Anche perché la stessa squadra di Dino Toppmoller è stata eliminata dalla Coppa per mano del Lipsia. L’atmosfera intorno allo stadio è calda, il giorno della partita migliaia di tifosi si riversano nelle strade dell’Assia in direzione Frankfurt Haputbanhof, la stazione centrale di quella che sorprendentemente non è la capitale dello Stato, titolo che invece spetta a Wiesbaden, che non ha nemmeno la metà degli abitanti di Francoforte.

Ma tant’è, in Germania niente è come sembra. Come i trasporti pubblici che sono sempre in ritardo in qualsiasi giorno e in qualsiasi ora, ma questo non impedisce ai tifosi tedeschi di viversi la partita con tutta la calma del mondo. Poco prima del fischio d’inizio, infatti, si è ancora in stazione o fuori lo stadio per mangiare un bratwurst e bere una, due, forse troppe birre insieme agli amici dato ciò che si ha l’opportunità di vedere in giro. Il casino che si sente all’interno di uno stadio bellissimo è assordante, i tifosi non smettono un attimo di cantare se non per un momento: quando Samuel Essende segna il gol del momentaneo 1-2 che dà un grosso colpo ai ragazzi di Toppmoller.

Forse la partita è stata gestita male dallo stesso tecnico dell’Eintracht, che ha lasciato in campo un impalpabile Chaibi per 72′ e tolto dopo 45′ un ottimo Nkounkou sulla sinistra soltanto perché era ammonito. Ma sono scelte, condivisibili o meno, che però non hanno aiutato una squadra incapace di alzare il ritmo nel primo tempo e di gestire l’1-0 nella ripresa subendo due gol. La nota di merito va ai tifosi sugli spalti, non solo quelli dell’Eintracht che a fine partita hanno ringraziato i giocatori che restano comunque al secondo posto dopo il 2-2, ma anche a quelli dell’Augsburg che non hanno smesso un attimo di cantare.La nota di demerito, invece, è tutta di Kevin Trapp che pur avendo tanta esperienza commette ancora errori madornali. Come quando si lascia scappare il pallone per il vantaggio dell’Augsburg del già citato Essende o quando non copre bene la porta sull’1-1 di Tietz. Per Toppmoller cambi tardivi, Ozun ha dato una bella scossa, così come Matanovic negli ultimi minuti di partita. Forse avrebbe potuto inserirli prima visto l’appiattimento che raggiunge la squadra quando non ha ritmo, merito anche dello scolastico ma efficacie 5-3-2 di Thorup.

La sintesi di questa giornata è che vedere dal vivo una partita del calcio tedesco, in particolar modo della Bundesliga, è un’esperienza da vivere fin dal primo mattino a prescindere da dove ci si trovi. Vedere le campagne e le fabbriche tedesche dal finestrino di un treno in ritardo 20 minuti con i vicini passeggeri che sorseggiano birra o altri intrugli alcolici – e mancano ancora tre ore alla partita -, lì si capisce che la giornata sarà differente. Anche perché il tutto continua ininterrottamente anche dopo il fischio finale ed è lì si vede chi regge o meno. Calarsi in questa realtà vuol dire entrare in contatto con la comunità autoctona e scoprire i loro riti, la loro mentalità e il loro divertimento del sabato, il giorno preferito dei tedeschi – tifosi e non – per svagarsi vedendo una partita allo stadio e andando al pub. Il pallone non delude mai.

Nico Bastone

 

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