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I tifosi divisi tra calciomercato e mercato delle partite

Massimo Corcione per  “Il Mattino”

Fa un certo effetto vedere i tifosi divisi tra calciomercato e mercato delle partite, tra i sogni legati ad acquisti da favola e il tristissimo traffico della dignità di professionisti che si vendevano per un ricco pugno di euro nascosti in un asciugamano. Si genera un senso di disorientamento, uno sbandamento che può generare nausea in chi ha sempre creduto che in campo si giocasse senza copione. Alla fine, dopo i processi e le condanne che probabilmente terremoteranno la classifica di serie B e modificheranno anche quella di A, tornerà a vincere il sogno, una scelta legata più allo spirito di conservazione che alla coscienza di un movimento finalmente ripulito. E torneranno tutti a parlare di milioni di euro per trasferire campioni o presunti tali. Alla prima categoria appartiene sicuramente Lavezzi, stella annunciata delle prime trattative. A Milano lo danno in arrivo all’Inter, altre tentazioni lo potrebbero portare fuori dall’Italia, sicuramente lascerà Napoli, grazie a una clausola nel suo contratto che gli restituisce la libertà in cambio di un riscatto milionario. Ne occorrono 31, una enormità in tempi di crisi, per chi dovrà pagarli, ma anche per chi come De Laurentiis potrà incassarli per destinarli subito a nuovi acquisti.
Ma quanto peserà davvero la sua cessione nel bilancio tecnico del Napoli? Mazzarri più di altri aveva esaltato quella che resta la sua qualità più caratteristica: i cambi di direzione. Contrastarli per gli allenatori è stato spesso un problema irrisolto, perfino in Europa. E’ il marchio di questo argentino che ha fatto innamorare i napoletani a fuoco lento, stagione dopo stagione, raggiungendo l’apoteosi quando sul tandem è salito Cavani, il compagno da venti e passa gol a stagione, capace di concretizzare il movimento di Lavezzi.
Che cosa accadrà quando la coppia verrà separata? Non esiste in giro un sosia di Lavezzi, le ipotesi fatte nelle prime chiacchiere da mercato sono tutti insufficienti a colmare il vuoto che si aprirà. Anche la suggestione Giovinco, costruita come un bellissimo prodotto mediatico, ma forse irrealizzabile, non sarebbe la soluzione, come il baratto ipotizzato da Moratti che da solo non basta se non c’è un’idea tecnica già definita. Pazzini potrebbe essere messo nel mazzo, ma i punti di contatto con Lavezzi sono nulli e l’intesa possibile con Cavani e Hamsik tutta da verificare. Nel caso di partenza, c’è un gioco tutto da rifondare, perché il Napoli dei miracoli europei, della straordinaria rimonta rispetto alle gerarchie imposte dalla classifica degli ingaggi, è un esemplare unico, dove quei tre – proprio Lavezzi con Cavani e Hamsik – hanno compensato altre carenze: qualche amnesia in difesa, crisi di adattamento a centrocampo, distrazioni collettive che sono costate punti mai più ritrovati.
L’impressione è che, se davvero Lavezzi lascerà sul tavolo di De Laurentiis 31 milioni di ringraziamenti, saremo alla vigilia di una piccola rivoluzione o di un grande rinnovamento, se preferite. Un viaggio di fantasia nel futuro che potrà partire dopo le ultime due tappe che la stagione presente ha già fissato: chiusura di campionato con il Siena e quindi la finale di coppa Italia con la Juventus. Poi sarà domani, e per evitare rimpianti e rimorsi ci sarà il mercato dei sogni”. 

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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